“Siamo chiari, il nuovo decreto di fatto dice la stessa cosa: stare a casa tranne che per andare a lavorare, fare la spesa, andare in farmacia. Se i cittadini rispettassero alla lettera queste indicazioni, non ci sarebbe bisogno di misure più stringenti. Ma se questo non accade, allora le cose cambiano“. Ecco perché l’ordinario di virologia e microbiologia dell’Università San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, non esclude che faremmo bene, per almeno due settimane, a chiudere tutto, tranne i servizi essenziali, come richiesto dal governatore Fontana: “Quella di Regione Lombardia – afferma il noto virologo – non mi sembra una cattiva idea”.
Ad ogni modo, commenta Burioni, “lo vedremo subito. La gente deve capire che deve stare a casa, e deve farlo con le buone, o con le cattive. Questo virus non è un’influenza – aggiunge con severità l’esperto – credo che ormai si sia capito. Per fermare la sua corsa è essenziale limitare al massimo i contatti e rispettare in tutta Italia le indicazioni che ormai sono note a tutti“.
Max