“Non mi piace festeggiare il compleanno e non mi piacciono nemmeno le festività natalizie” dice Gérard Depardieu al telefono da Novosibirsk in Siberia, dove risiede attualmente in Russia dopo lultimo spostamento da Saransk. Gli amici più intimi di Gérard Depardieu sono consapevoli che sotto le festività “Gégé” deve stare al giogo annuale una raffica di messaggi di tanti auguri per Natale, per l anno che verrà, a cui si unisce per via di cose quelli per il suo compleanno che è proprio il 27 dicembre. Ed ora che ha tagliato anche il traguardo dei 70 anni, Gérard Depardieu vuole ancor di girare intorno allargomento. “Sono un giovane vecchio, un po acciaccato ma ancora in forze- ironizza, ma non troppo ho molti progetti di lavoro in mente, ma anche una grande voglia di stare da solo e di viaggiare tanto. Cosa che sto facendo anche in questo periodo. Devo andare in Romania per uno dei concerti che ho voluto dedicare alla mia amica Barbara e poi a Dubai per altri impegni. A Parigi torno per le feste”. Nato il 27 dicembre, classe 1948 a Châteauroux in una famiglia di operai, dopo una adolescenza tormentata Depardieu si trasferì a Parigi dove iniziò casualmente ad intraprendere studi di recitazione dando così il via ad una fortunata carriera di attore che cominciò nei primi anni Settanta con il debutto sul grande schermo ne Le cri du cormoran, le soir au-dessus des jounques di Michel Audiard e in Un po di sole nellacqua gelida di Jacques Deray. Per lerede di Jean Gabin, come venne acclamato alle sue prime apparizioni al cinema in Francia, la consacrazione internazionale fu quasi repentina. Dopo I santissimi di Bertrand Blier, Stavisky il grande truffatore di Alain Resnais, Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre di Claude Sautet con Yves Montand e Michel Piccoli, partecipò a Novecento di Bernardo Bertolucci con Robert De Niro, e ne Lultima donna di Marco Ferreri, entrambi del 1976 e tutti e due realizzati in Italia.