Con il prestigioso Leone d’Oro alla Carriera, conferitogli dalla Mostra del Cinema di Venezia, ed alle spalle riconoscimenti importanti come il Premio per le Arti Principe delle Asturie, ed onorificenze ricevute da eccellenti Università, come quelle di Harvard e Oxford, oggi il regista spagnolo Pedro Almodovar festeggia i suoi primi settantanni.
Quello per il cinema per Pedro, nato nel 1949 a Calzada de Calatrava, cittadina fulcro della famosa ‘La Mancha’, è amore a prima vista. Quando a 17 anni lascia la casa materna per la vita frenetica di Madrid, ha in testa un solo obiettivo: studiare la Settima Arte fino ad imparare poi a gestirla. Ma non son anni facili per lui, anche per via dell’onnipresente dittatura che poco gradiva i fermenti artistici’. Pedro fa qualche lavoretto ed acquista la sua prima cinepresa Super-8mm, con la quale inizia a’fermare’ con gli occhi le quotidiane scene di vita, che tanto lo appassionano. E sì perché, se alla notte si lascia andare ai colori ed agli eccessi della ‘movida’, di giorno riesce a trovare da viversi grazie alla Compagnia nazionale dei telefoni di Spagna dove, una volta assunto lavora per 12 anni nell’amministrazione. Un’esperienza utile, che lo porterà a stretto contatto con la gente, acquisendo così esempi di straordinaria – e normale – umanità, che poi porterà sul grande schermo.
Amante del teatro, nel frattempo affina anche la recitazione, così da formarsi una ‘coscienza attoriale’, alla quale farà ricorso per meglio ‘indirizzare’ i suoi attori (basti pensare alla nomination da Oscar di Penelope Cruz per ‘Volver’), con la compagnia indipendente ‘Los Goliards’, sulla quale punterà la telecamera per raccontarne l’impegno.
Pedro è forza della natura ogni forma d’arte lo appassiona: scrive storie, disegna fumetti, addirittura fa musica rock con gli amici. Insomma, quando Madrid ‘resuscita’, lui ha già la giusta esperienza per raccontarla con esatta misura.
Dopo aver affinato la tecnica dei 16mm, racimolati in cooperazione con gli amici attori i soldi per coprire appena le ‘spese vive’, realizza il suo primo lungometraggio ‘Pepi, Luci, Bomnel’. E’ il 1980 ed Almodovar da il suo primo segnale di presenza, grazie anche alla fiducia dimostratale dall’attrice Carmen Maura la quale, benché già professionista, accetta di lavorare praticamente gratis.
Il ‘chi fa da se fa per tre’ si addice a Pedro che, 1986, decide di fondare insieme al fratello Agustin la casa di produzione ‘El Deseo’. Il loro primo frutto è con ‘La legge del desiderio’, sarà il primo di una filmografia che negli anni i due hanno sempre curato personalmente: dall’idea fino alla realizzazione.
Finalmente, nel 1988 arriva il successo, quello ‘popolare’, che lo sdogana dagli ambienti più ‘ermetici’, quasi d’essai. ‘Donne sull’orlo di una crisi di nervi’ viene così premiato a Venezia per la ‘miglior sceneggiatura. Conosciuto ormai in tutto il mondo, da allora ogni nuovo film di Almodovar è atteso con grande curiosità e, nel 1999, arriva il meritato Oscar grazie ‘Tutto su mia madre’, definito il Miglior film straniero. Cannes lo premierà invece come ‘Miglior regista’. Tre anni dopo, in seguito all’uscita di ‘Parla con lei’, bissa l’Oscar, ancora una volta per la Migliore sceneggiatura. A seguire, nel 2004 a Cannes si distingue ‘La mala educación’ mentre, 2 anni dopo, a conquistare Cannes è ‘Volver’ a Cannes, dove il film si è distinto per la migliore sceneggiatura e la migliore interpretazione per le sei attrici del film.
Insomma, le pellicole di Pedro oggi rappresentano un appuntamento ‘certo’ con il buon cinema, e le idee giuste. Auguri ad Almodovar per questi splendidi 70 anni e, auguri per un proseguo di carriera sicuramente ancora generosa di capolavori…
Max