Era il 20 maggio del 1873 quando, negli Stati Uniti, Levi Strauss ottenne il brevetto per la produzione dei blue jeans con rivetti in rame antistrappo. Perché inizialmente questo robusto capo in cotone era per lo più ad appannaggio degli operai. Tanto è che si racconta che i primissimi ad indossarli furono i lavoratori del porto di Genova (i camalli), che conobbero il cotone come tessuto impiegato per confezonare capi dabbigliamento molto prima. Oggi, 143 anni dopo il jeans è divenuto un must nel mondo – che ha scandito ciascun momento della nostra storia, mutando di volta in volta e creando tendenza. Tanto per dare idea di cosa stiamo parlando, basti pensare che una ricerca condotta dal Global Lifestyle Monitor (osservatorio che rileva gusti, preferenze e comportamenti dacquisto dei consumatori italiani e stranieri), rivela che ogni italiano, possiede mediamente 6 paia di jeans (tra pantaloni, camicie, gonne, giubbini e giacche) nel suo guardaroba. Dopo di noi seguono Germania, Regno Unito e Cina. Mentre il 51% degli italiani li indossa perlopiù per il tempo libero e per fare shopping, il 45% – dunque in linea con le origini del tessuto – li indossa durante la giornata lavorativa. In Italia, infatti, lo stile informale sul posto di lavoro non è più confinato solo al cosiddetto casual friday, al contrario per esempio del Regno Unito, dove solo il 16% li sfoggia anche in ufficio. La ricerca spiega inoltre che il 52% degli italiani indossa capi in denim regolarmente mentre, la metà (45%), indossa jeans o shorts in jeans almeno 5 volte alla settimana. I tedeschi ne fanno un uso più moderato, con circa il 30% dei tedewschi che scelgono di indossarli regolarmente.
M.