BUDRIO – UNA GUARDIA GIURATA RICONOSCE NEL VIDEO DELLA RAPINA UN EX MILITARE DELL’EST CHE IL GIORNO PRIMA GLI AVEVA DERUBATO LA PISTOLA CHE AVREBBE UCCISO IL RISTORATORE

Sebbene sia una pista tutta da confermare, da diverse ore ‘corre voce’ che dietro l’identità del brutale rapinatore che sabato sera haucciso Davide Fabbri, 52 anni, titolare del bar Gallo, si celi un ex militare dell’Est Europa, ricercato dalla procura di Ferrara perché sospettato di essere l’autore di alcune rapine commesse con modalità violente nella provincia ferrarese. Un delitto efferato ed assurdo, consumatosi tra l’altro per poche decine di euro. Tuttavia, a proposito all’eventuale pista del militare dell’Est, sono molti i dubbi sollevati di dirigenti del Comando provinciale dei carabinieri di Bologna. Ma tali rumors prenderebbero forma  dal modello della pistola che ha sparato uccidendo. L’uomo che ha ucciso il ristoratore impugnava infatti una pistola Smith Wesson cromata, come quella ‘argentata’ rubata nella notte tra giovedì e venerdì a una guardia giurata a Consadolo (in provincia di Ferrara), la quale avrebbe riconosciuto il suo aggressore nel video della rapina al bar Gallo di Budrio. E sempre in queste ore si è appreso che più cittadini dell’area dove ha avuto luogo la tragica rapina, avrebbero notato una persona che, con un fucile a tracolla e un giubbotto militare, girava in bicicletta nelle zone di pianura al confine tra le province di Bologna e Ferrara. Nel frattempo prosegue la gigantesca caccia all’uomo: con decina di uomini che stanno minuziosamente setacciando il territorio, posti di blocco sulle strade, ed un elicottero dell’esercito in volo con i sensori termici per rintracciare l’uomo. Come ricostruito l’accaduto anche dalle immagini del video, l’uomo entra nel locale e spara un colpo di doppietta a terra ferendo lievemente un cliente con i pallini di rimbalzo. Quindi esclama: “Dammi la cassa” a Davide Fabbri che però reagisce cercando di sfilargli il fucile dalle mani. A quel punto il rapinatore estrae la pistola ed uccide il barista e, prima di andare via, minaccia Maria, la moglie del titolare. Ora è fondamentale capire se all’uscita vi fosse un complice ad attenderlo, e con il quale è riuscito a disperdere rapidamente le sue tracce. Purtroppo le telecamere di sorveglianza hanno potuto fornire soltanto aspetti marginale sull’identità del balordo (alto 1.75, robusto e tarchiato e, probabilmente, straniero dell’Est), protetto da sciarpa e cappuccio, una giacca mimetica da cacciatore e, come abbiano visto, aveva con sé una doppietta a pallini e una pistola argentata. Intanto il pm Marco Forte ha aperto un’inchiesta contro ignoti per omicidio volontario e rapina aggravata mentre i Ris stanno esaminando una scia di sangue trovata fuori dal bar per ricavarne il dna.

M.