“Il nostro incontro è unimportante occasione per rinnovare e rafforzare i legami di amicizia e rispetto tra buddisti e cattolici. E anche un’opportunità per affermare il nostro impegno per la pace, il rispetto della dignità umana e la giustizia per ogni uomo e donna. Non solo in Myanmar, ma in tutto il mondo le persone hanno bisogno di questa comune testimonianza da parte dei leader religiosi. Perché, quando noi parliamo con una sola voce affermando i valori perenni della giustizia, della pace e della dignità fondamentale di ogni essere umano, noi offriamo una parola di speranza. Aiutiamo i buddisti, i cattolici e tutte le persone a lottare per una maggiore armonia nelle loro comunità”. Così, seguendo proprio le parole ed il messaggio di Buddha, Papa Francesco esorta a superare ogni forma di pregiudizio e di odio. Nel suo terzo giorno di visita a Myanmar – nell’ambito del viaggio apostolico che poi lo porterà nel Bangladesh – il Papa ha incontrato stamane il Consiglio Supremo ’Sangha’ dei monaci buddisti. “Se siamo chiamati ad essere uniti – ha agginto ancora bergoglio – come è nostro proposito, dobbiamo superare tutte le forme di incomprensione, di intolleranza, di pregiudizio e di odio. Come possiamo farlo? – ha osservato il Pontefice – Le parole del Buddha offrono a ciascuno di noi una guida: ’Sconfiggi la rabbia con la non-rabbia, sconfiggi il malvagio con la bontà, sconfiggi lavaro con la generosità, sconfiggi il menzognero con la verità’. Sentimenti simili esprime la preghiera attribuita a San Francesco dAssisi: ’Signore, fammi strumento della tua pace. Dovè odio che io porti lamore, dovè offesa che io porti il perdono, dove ci sono le tenebre che io porti la luce, dovè tristezza che io porti la gioia’”. Quindi Francesco ha tenuto inoltre a sottolineare la sua stima “per tutti coloro che in Myanmar vivono secondo le tradizioni religiose del Buddismo. Attraverso gli insegnamenti del Buddha, e la zelante testimonianza di così tanti monaci e monache, la gente di questa terra è stata formata ai valori della pazienza, della tolleranza e del rispetto della vita, come pure a una spiritualità attenta e profondamente rispettosa del nostro ambiente naturale. Come sappiamo, questi valori sono essenziali per uno sviluppo integrale della società, a partire dalla più piccola ma più essenziale unità, la famiglia, per estendersi poi alla rete di relazioni che ci pongono in stretta connessione, relazioni radicate nella cultura, nellappartenenza etnica e nazionale, ma in ultima analisi radicate nellappartenenza alla comune umanità”.
M.