(Adnkronos) – Dopo la scoperta di decine di cadaveri nelle aree liberate attorno a Kiev, le forze ucraine hanno trovato una stanza di tortura a Bucha con i corpi di cinque civili che sarebbero stati torturati e uccisi dalle forze russe che occupavano la città. Lo riferisce l’agenzia ucraina ‘Unian’. La stanza era situata nel seminterrato di un sanatorio locale per bambini.
La Russia continua a negare ogni responsabilità per il massacro e ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Le ”provocazioni” dell’Ucraina a Bucha rappresentano ”una minaccia per la sicurezza internazionale”, ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, ribadendo la tesi di Mosca secondo la quale Kiev avrebbe inscenato ”un falso attacco”, ovvero un falso massacro di civili alle porte di Kiev. ”E’ una messa in scena dell’Occidente e dell’Ucraina sui social network”, ha detto Lavrov.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito i militari russi “macellai, assassini, torturatori, stupratori, saccheggiatori”. In un duro video messaggio diffuso nella notte, il presidente ucraino ha parlato della “concentrazione del male che è venuta sulla nostra terra” e ha affermato che i militari russi “meritano solo la morte dopo ciò che hanno fatto”. “Voglio che le madri dei soldati russi vedano i corpi delle persone uccise a Bucha, Irpin, Hostomel. Voglio che tutti i leader della Federazione russa vedano come i loro ordini vengono eseguiti”, ha detto ancora Zelensky parlando in russo.
Intanto immagini satellitari della cittadina ucraina di Bucha mostrano una trincea di circa una quindicina di metri, scavata nel terreno di una chiesa, che indicherebbe la presenza di una fossa comune per i cadaveri dei civili uccisi. Le immagini, riporta il Guardian, sono state riprese il 31 marzo dalla società privata Usa Maxar Technologies, specializzata in immagini satellitari. Secondo la società, i primi segnali degli scavi della fossa comune sono stati rilevati il 10 marzo.
Fonti dei media ucraini hanno diffuso stamattina informazioni circa l’identità del presunto comandante delle truppe russe a Bucha, responsabili del massacro nella città appena liberata. Secondo gli attivisti di InformNapalm l’unità militare 51460, 64a brigata di artiglieria motorizzata coinvolta in crimini di guerra a Bucha, sarebbe stata comandata dal Tenente Colonnello Omurbekov Asanbekovich, del quale si riportano anche i recapiti privati.