Bryan Cristante è sbarcato a Roma: «Ho voglia di giocare la Champions», le sue prime parole. Il centrocampista è il terzo acquisto di Monchi. Formula singolare: prestito biennale a 5 milioni più obbligo di riscatto a 20, più altri 5 di facili bonus. La prima rata è prevista per il 1 febbraio del 2019. Portiere mancato (disse basta dopo aver ricevuto una pallonata in faccia da bambino), nato in Canada con il nome che deve al cantante Bryan Ferry, del quale il papà era fan, ha le idee chiare: «Se qualcuno che non mi ha mai visto giocare me lo chiedesse, gli direi che sono un interno in un centrocampo a tre o un centrale di due». Ha 23 anni ma tante storie ed esperienze da raccontare. Milan, Benfica, Palermo e Pescare, prima dellapprodo nel gennaio del 2017 a Bergamo da Gasperini che gli cambia la vita. LAtalanta era nel suo destino. Il primo provino, a 12-13 anni, lo fa proprio a Bergamo. Passa poi al Milan dove, dopo la trafila nelle giovanili, esordisce grazie a Allegri in campionato il 10 novembre 2013, a 18 anni, contro il Chievo. In realtà con la maglia rossonera aveva già fatto il suo debutto a 16 anni, addirittura in Champions.
Proprio allAtalanta segna alla seconda presenza in A il primo gol nella massima serie. Sembra il primo di una lunga serie ma il trasferimento al Benfica gli fa perdere una stagione. Dopo unaltra doppia parentesi sfortunata al Palermo si rilancia a Bergamo. Quindici gol in un anno e mezzo (comprese le coppe) più la convocazione in nazionale sono il suo biglietto da visita. A Roma potrebbe ritrovare lamico fraterno Petagna, vicino alla Lazio, con il quale condivide un tatuaggio: «A 15 anni – ha raccontato tempo fa – io e Andrea volevamo essere tra i primi della nostra età ad avere un tatuaggio. Proposi una scritta in arabo, così è più misterioso. Ce la facemmo fare da Medhoun, un ragazzo marocchino che giocava con noi al Milan. Ci scrisse matti. E ce lho ancora qui, sul polso».