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Bruxelles, viaggiare nell’Unione europea, il Parlamento accelera sull’adozione del Certificato verde digitale

La Procedura d’urgenza è stata applicata per l’adozione del Certificato verde. È la nuova risposta dell’Unione per permettere una circolazione sicura durante la pandemia

Raffaele Panico

I deputati dell’europarlamento con 468 voti favorevoli, 203 contrari e 16 astensioni, hanno deciso di applicare la procedura d’urgenza – l’articolo 163, che consente un esame parlamentare più snello delle proposte della Commissione, nel rispetto delle procedure democratiche. Alcune precisazioni, tra le note stampa, sono dell’europarlamentare spagnolo, Juan Fernando Lòpez Aguilar di S&D e dell’europarlamentare italiano di FDI-ECR Nicola Procaccini, riguardano le tutele delle libertà e la garanzia dei dati sensibili e i prossimi passi per arrivare all’estate con la possibilità della ripresa del turismo.  Approvata la proposta il Presidente della Commissione per le libertà civili LIBE, l’europarlamentare spagnolo Juan Fernando Lòpez Aguilar S&D ha evidenziato l’importanza di arrivare al più presto alla formalizzazione di un documento comune per i viaggiatori nell’UE: “Abbiamo bisogno del Certificato verde digitale per ristabilire la nostra fiducia nell’area Schengen, mentre proseguiamo la lotta contro la pandemia. Il Certificato non può essere una precondizione per la libera circolazione, perché questo è un diritto fondamentale UE, e non può portare a discriminazioni contro gli individui che non ne sono in possesso. I dati dei cittadini devono essere protetti e solo quelli necessari devono essere inclusi nel certificato”.

L’europarlamentare italiano di FDI-ECR, Nicola Procaccini, coordinatore del gruppo dei Conservatori nella Commissione Libertà’ civili, giustizia e affari interni del Parlamento europeo.  “Il via libera da parte della plenaria alla procedura d’urgenza per l’approvazione del Certificato Verde Digitale, rappresenta un decisivo passo in avanti del Parlamento UE nella prospettiva di rendere questo strumento operativo prima dell’estate. Il Certificato mira a garantire il ripristino di una libera circolazione sicura all’interno della UE e fare in modo che il comparto turistico venga messo al più presto nelle condizioni di poter operare”. Ed ha aggiunto: “La decisione, che va nella direzione auspicata – e prosegue la sua ultim’ora da Bruxelles – “prevede ora il percorso legislativo nella plenaria del Parlamento e il successivo accordo con il Consiglio Europeo. Ecco perché è quanto mai necessario velocizzare al massimo le procedure, esigenza incompatibile con le posizioni dei gruppi di sinistra, che intendevano sottoporre la proposta di Regolamento sul Certificato verde digitale alla canonica procedura legislativa”.

Ed in proposito della privacy tiene a precisare che “durante l’iter legislativo che porterà il Parlamento della UE a regolamentare il Certificato verde, ci impegneremo ad emendare il testo affinché sia garantito il massimo il rispetto della privacy, ma anche l’applicazione di regole omogenee tra gli Stati membri riguardo la libera circolazione.” Per sostenere il settore turistico occorre rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione e garantire al contempo “che chi non è stato ancora vaccinato, o chi non vorrà o potrà vaccinarsi, non sia limitato nei propri spostamenti, potendo usufruire di altri strumenti come l’esito di un tampone” così conclude l’europarlamentare italiano Nicola Procaccini.

Molti deputati nel corso del dibattito hanno espresso necessità di forti garanzie a protezione dei dati personali e medici e, che coloro i quali non sono stati vaccinati non devono subire discriminazioni.