Incontrando la stampa internazionale al termine del Consiglio Europeo, la prima domanda posta ala premier Giorgia Meloni, è stato domandato di fare il punto sul Mes, se se ne è parlato.
Perentoria la replica dl presidente del Consiglio, che ha ribattuto: “Evidentemente è possibile che non ci sia la stessa attenzione che diamo noi nel dibattito italiano“.
Meloni e la terza rata del Pnrr: “Non si sta aggravando, stiamo lavorando bene. E’ un lavoro lungo e non entro nel merito dei singoli dettagli”
Riguardo invece alla terza rata del Pnrr, per la quale in Italia iniziano a divampare le polemiche, la Meloni ha tenuto a rimarcare che “non si sta aggravando, continuiamo a lavorare, come si legge nella comunicazione che questa mattina ha fatto la Commissione“.
Certo, ha poi aggiunto, “Gli spoiler che cercano di minare un lavoro molto paziente che stiamo facendo non stanno centrando il loro obiettivo. Stiamo lavorando bene sulla terza rata. Quello sulla quarta rata è un lavoro lungo e non entro nel merito dei singoli dettagli”.
Quindi, ha proseguito la premier rivolgendosi al giornalista: “Sono molto più ottimista di lei“.
Meloni sulla competitività: “Pari condizioni anche per i Paesi che hanno minore spazio fiscale, vale a dire piena flessibilità nell’utilizzo dei fondi esistenti”
Inevitabile poi la domanda relativa al tema della competitività, per la quale l’Italia – ha spiegato la Meloni – aveva chiesto “pari condizioni anche per i Paesi che hanno minore spazio fiscale, vale a dire piena flessibilità nell’utilizzo dei fondi esistenti. Oggi nelle proposte della Commissione questo elemento è molto presente”.
Poi, congedandosi, il capo del governo ha nuovamente tenuto a sottolineare: “Ricordo che per l’Italia vuol dire, tra fondi di coesione e Pnrr, circa 300 miliardi di euro che possono essere meglio spesi e concentrati sulle priorità…“.
Max
