Non fanno certo piacere le ultime rivelazioni nellambito della lotta al terrorismo condotta dalle autorità del Belgio: a quanto risulterebbe nel mirino dei jihadisti cera anche l’ufficio e la residenza del premier belga. E quanto pubblica il sito L’Echo, spiegando che in un computer sequestrato dalle autorità allinterno del covo di rue Max Roos a Scharbeek, dove sono stati confezionati gli esplosivi per gli attentati di Bruxelles, erano segnalati il 16, rue de la Loi, dove ha sede l’ufficio del primo ministro e il Lambermont, la residenza del capo del governo belga. A corredo degli indirizzi anche mappe dettagliate e foto. Non a caso, allindomani delle perquisizioni, il procuratore federale Frédéric Van Leeuw, aveva parlato del ritrovamento di informazioni interessanti”. Nel covo di rue Max Roos, specifichiamo, sono stati trovati tra gli altri 15 chilogrammi di esplosivo TATP, 150 litri di acetone, 30 litri di acqua ossigenata, detonatori, una valigia piena di chiodi e viti e materiale destinato alla messa a punto di congegni esplosivi. Nel covo venne anche recuperato una sorta di testamento di Ibrahim El Bakraoui uno dei due kamikaze dellaeroporto di Zaventem in cui il terrorista scriveva di “non sapere più cosa fare”. Tutti elementi, compresi i contenuti del computer portatile, a disposizione dellFbi, anche perché tra gli obiettivi sensibili evidenziati figura anche lambasciata usa a Bruxelles. E non è dunque un caso se, nei prossimi giorni saranno ulteriormente rafforzate le nuove misure urgenti a protezione dei siti sensibili: anche i presidenti di Camera e Senato, Siegfried Bracke e Christine Defraigne, hanno reso noto che la sede del parlamento belga, Palais de la Nation, sarebbe sottoposta a protezione rafforzata. “Abbiamo ricevuto informazioni circa una minaccia mirata”, ha confermato Christine Defraigne, senza precisare se tali informazioni provenissero o meno dal covo di Scharbeek. Insomma la tensione resta altissima.
M.