“Il prossimo Consiglio europeo si svolge in una dimensione abbastanza difficile da illustrare dopo ciò che è accaduto con il referendum inglese e alla vigilia di importanti consultazioni elettorali. Nel momento in cui l’Europa ha subito uno shock con la decisione dei cittadini inglesi, la nostra comunità è ancora senza un quadro politico di certezze per il futuro”. Così il premier Matteo Renzi nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue. Renzi ha sottolineato che dopo la Brexit, “la risposta dell’Europa è stata caratterizzata da un frenetico immobilismo”, ed il vertice di Bratislava si è concluso “con un elenco di buone promesse non all’altezza dello scenario. Si tratta di impostare una strategia differente, difficile ma urgente e di immaginare un percorso inedito. L’Unione europea – ha aggiunto citando il tema dei migranti – si accinge a discutere del proprio bilancio. A mio giudizio è fondamentale che l’Italia sia promotrice di una posizione durissima nei confronti di quei Paesi che hanno ricevuto molti fondi e che in questa fase si stanno smarcando dai propri impegni di ricollocazione. Vorrei che il mandato fosse forte e ampio, non soltanto della maggioranza. Il bilancio dovrà fare riferimento a chi dice sì e a chi dice no rispetto alla ricollocazione. La mia proposta ha quindi proseguito il premier parlando dell’anniversario dei Trattati Ue che si celebrerà a Roma il 25 marzo prossimo – è che i gruppi parlamentari aiutino, come nel Parlamento europeo, senza distinzioni, il lavoro su alcune proposte precise e puntuali e accompagnassero il percorso fino a Roma 2017. Roma 2017 rappresenta un punto chiave e cruciale per l’Italia e per l’Europa, vorrei proporre di arrivare a quell’appuntamento con un lavoro propositivo. Perché Roma 2017 rischia di essere uno spartiacque decisivo per l’Europa e interessante per l’italia per capire se vogliamo continuare a discutere di emendamenti burocratici o se vogliamo mettere al cento gli ideali. Poi Renzi è passato al rapporto del nostro paese con gli usa, traendo spunto dalla cena di Stato che il presidente americano offrirà per l’Italia la prossima settimana alla Casa bianca: Il rapporto tra Italia e Stati Uniti, come ha detto Obama nel suo messaggio all’ultimo Columbus day, conosce oggi il livello più alto della sua storia. Questo è un momento che ci inorgoglisce, mai come in questa fase l’Italia vede negli Stati Uniti un punto di riferimento della sua amicizia internazionale anche nella possibilità di crescita e dal punto di vista economico. Il rapporto con gli Stati Uniti anche sotto il profilo economico è cruciale. Ma prima di ogni valutazione economica e politica c’è una convinzione profonda: noi stiamo dalla parte degli Stati Uniti nella visione del mondo, dalla parte della libertà, del coraggio, del futuro”. Quindi il terremoto e la ricostruzione: “Ho trovato allucinante una parte della discussione di queste settimane in Italia. Qualcuno mi ha detto: ma come, chiedete di scomputare dal Patto le spese per il terremoto? La risposta è minima: in una dinamica nella quale un Paese come il nostro in sette anni ha vissuto tre terremoti come quello de L’Aquila, dell’Emilia e adesso quello di Amatrice, Accumoli ed Arquata, può permettersi di soggiacere a regole burocratiche e teoriche, scritte in modo discutibile e comunque interpretabile ciascuno nel modo che preferisce per non guardare alle esigenze dei propri cittadini? E’ inaccettabile soltanto che qualcuno lo pensi”.
M.