Piove sul bagnato per Boris Johnson. Ora anche una ministra del suo esecutivo, Amber Rudd, ha deciso di dimettersi in aperta polemica con il premier, per protesta contro la sua decisione espellere dal partito conservatore 21 deputati contrari al “no deal”.
Rudd ha definito la scelta un atto di vandalismo e un attacco alla democrazia. “Questa è stata una decisione difficile” spiega la ministra. “Sono entrata nel suo Gabinetto in buona fede: accettando che il No Deal fosse sul tavolo, perché significava che avremmo le migliori possibilità di raggiungere un nuovo accordo per partire il 31 ottobre. Comunque, non credo più che l’uscita con un accordo sia il principale obiettivo del governo. Il governo sta spendendo enormi energie per prepararsi al No Deal ma non ho visto lo stesso livello di intensità nei colloqui con l’Unione Europea che ci ha chiesto di presentare soluzioni alternative al backstop irlandese”.