Cesare Battisti era stato arrestato nel pomeriggio di ieri dalla polizia federale brasiliana presso la sua casa di Embu das Artes, nello stato di San Paolo. L’ex terrorista rosso doveva essere espulso dal Brasile visto l’annullamento del suo permesso di soggiorno. Dopo appena sette ore, però, è stato rilasciato in seguito all’accoglimento della richiesta di scarcerazione presentata dal suo legale Igor Sant’Anna Tamasauskas, che ha commentato così la vicenda: “Il caso è stato risolto con celerità e giustizia è stata fatta. Non compete ad un giudice di primo grado decidere sulla sua espulsione”.
Battisti gode dello status di rifugiato politico in Brasile dal 31 dicembre 2010 quando l’allora presidente verdeoro Lula ne impedì l’estradizione in Italia. L’atto approvato dal tribunale supremo può essere annullato solo da una revisione processuale, per questo l’avvocato dell’ex militante dei Pac ha potuto ottenere la scarcerazione del suo assistito. Sulla vicenda è intervenuto l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy che ha parlato così ai microfoni della radio France Info: “La questione dell’estradizione di Cesare Battisti riguarda anche la società italiana, che deve voltare la pagina di quegli anni terribili. Quello di Battisti è un caso doloroso, all’epoca dei fatti ero in carica. Tutto è legato a Francois Mitterrand, che in passato, ai tempi degli attentati, nei confronti anche di gente che aveva sangue sulle mani ma si era rifugiata in Francia, aveva promesso di non estradarli. Quella però rimase una promessa, non si tradusse in fatti. Ciò fa sì che ci siano procedure giudiziarie che in Italia vanno avanti”. Battisti rischiava di essere trasferito in Messico o in Francia, da dove nel 2004 era scappato verso il Brasile per evitare di essere estradato in Italia.