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Brasile, Bolsonaro ha deciso di oscurare i dati sul coronavirus

Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha deciso di oscurare i dati complessivi dei contagi e dei decessi causati dal coronavirus nel paese. Il governo infatti pubblicherà solo il bilancio giornaliero. Il motivo? I dati “sono fantasiosi o manipolati”. A dirlo è Carlos Wizard, sottosegretario alla Salute e amico del presidente. Manipolati da chi ovviamente non è dato saperlo. Ad ogni modo, secondo Wizard, il compito del governo non è di “riesumare i morti” passati, ma di guardare “al presente e al futuro”.

Bolsonaro ha deciso di oscurare i dati sul coronavirus

Anche il presidente Bolsonaro ha spiegato le ragioni della scelta di oscurare i dati complessivi dei contagi e dei decessi causati dal coronavirus : “I dati complessivi non riflettono il momento in cui si trova il paese”. Il Brasile però, stando ai dati della Johns Hopkins University, è il secondo paese più colpito al mondo per contagi, dopo gli Stati Uniti, con 672 mila casi e 35.930 morti, di cui più di novecento solo nelle ultime 24 ore (i soli dati, insieme ai contagi giornalieri, forniti dal governo).

La decisione del presidente ha scatenato molte critiche di medici e segretari alla sanità dei governi locali. In una nota del Conass, il Consiglio nazionale dei segretari sanitari, si legge che la scelta di oscurare i morti è un “tentativo autoritario, insensibile, disumano e non etico”.

Coronavirus, crescono i casi in America Latina

Mentre in Asia, Europa e Stati Uniti l’emergenza coronavirus sembra essere parzialmente rientrata, in America Latina continuano a crescere i nuovi e contagi e, purtroppo, anche i decessi. Secondo una statistica elaborata dall’agenzia di stampa Ansa, nelle ultime 24 ore i casi hanno raggiunto quota 1.238.297, più di 45 mila nelle ultime ventiquattro ore. Le vittime di ieri sono 1.714, che portano il totale a 63.909.

Il paese più colpito è il Brasile. Seguono Perù (191.758 casi e 5.301 morti), Cile (127.745 e 1.541) e Messico (113.619 e 13.511).

Gli Stati Uniti restano il paese più colpito al mondo dalla pandemia con 1.9 milione di casi e quasi 110 mila morti, di cui 749 ieri. Da oggi, lunedì 8 giugno, riapre New York City dopo oltre due mesi di lockdown. Bill De Blasio, il sindaco della città, ha confermato che la situazione rientra ormai nei parametri fissati per avviare la fase uno della ripartenza.

Mario Bonito