“Mi dispiace. Sono le uniche parole che posso dire che spieghino del tutto come mi sento oggi e come mi sono sentito quel giorno”. Queste le ultime parole di Brandon Bernard, 40 anni, detenuto giustiziato alle 21.27 di ieri nel carcere di Terre Haute, in Indiana, Stati Uniti. Bernard, il più giovane a essere giustiziato in quasi 70 anni, fu condannato a morte nel 1999 per il rapimento e per l’omicidio, insieme ad altri quattro adolescenti, di Todd e Stacie Bagley. All’epoca Bernard aveva 18 anni. Christopher Valva, la persona del gruppo che sparò ai Bagley (all’epoca 19enne) è stato giustiziato a settembre.
Bernard è il nono detenuto ad essere giustiziato da luglio 2019, ovvero quando il procuratore generale William Barr ha messo fine a una moratoria sulle esecuzioni federali che durava dal 2003. Da qui a gennaio ne sono previste altre quattro. Da 130 anni non venivano giustiziati i detenuti condannati a morte durante la fase di transizione presidenziale.
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La pena di morte è stata ripristinata negli Stati Uniti nel 1976 dalla Corte Suprema e sono uno dei 76 paesi nel mondo, ma unico occidentale, in cui è prevista l’applicazione della pena capitale. A livello federale è avvenuto solo tre volte: nel 1988, nel 2001 e nel 2003 (prima di essere ripristinata da Barr). Nel 2020 sono state 13 le esecuzioni effettuate: sei a livello federale, sette nei 28 Stati (su 50) che prevedono la pena di morte negli U.S.
Mario Bonito