Applicazione urgente del braccialetto elettronico nei confronti di uno stalker. E’ accaduto a Monza ed è la prima volta che si applica in Italia dopo l’entrata in vigore (9 dicembre) della legge per il contrasto alla violenza sulle donne e tra le mura di casa.
Braccialetto elettronico “d’urgenza” a Monza, è la prima volta in Italia con il nuovo Ddl contro la violenza sulle donne
Nella serata di ieri martedì, 12 dicembre, gli operatori della Polizia di Stato della Divisione Anticrimine della Questura di Monza e della Brianza hanno eseguito il Decreto con il quale si impone ad un trentenne italiano residente in un comune dell’hinterland a sud di Monza di non avvicinarsi al luogo di residenza, dimora, lavoro, vacanza, viaggio e ogni altro luogo abitualmente frequentato dalla persona offesa. Dovrà inoltre tenere una distanza dalla vittima di almeno 500 metri, e sarà controllato con “braccialetto elettronico”.
Perseguita una ragazza che non vuole avere una relazione con lui
Lo stalker – con precedenti penali e di polizia per rissa, danneggiamento e guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti – ha perseguitato una giovane ragazza italiana con la quale ha avuto un flirt, non rassegnandosi mai al fatto che la giovane non volesse avere una relazione con lui.
Nell’aprile scorso è stato destinatario di Ammonimento del Questore nell’aprile scorso, ma non si è presentato ai colloqui con le psicologhe programmati nell’ambito del Protocollo Zeus avviato tra la Questura e il Centro Italiano per la Mediazione (CIPM) di Milano.
L’arresto in flagranza, appostato alla fermata del bus
E’ stato poi arrestato in flagranza lo scorso settembre dopo che, per l’ennesima volta, si era appostato presso la fermata dell’autobus utilizzato dalla ragazza per raggiungere il lavoro. Ha cercato quindi di raggiungerla con la propria auto tappezzata di striscioni con frasi sulla ragazza. Bloccato dalla Polizia è stato trovato in possesso di tre cacciavite.
Lo stalker di nuovo in azione
Il Gip del Tribunale brianzolo ha quindi disposto il divieto di ingresso a Monza, a cui è seguita la condanna in primo grado ad 1 anno e 6 mesi di reclusione. Tuttavia, nonostante la condanna e la misura cautelare in essere, nel mese di novembre scorso e fino a pochi giorni fa, in più occasioni l’uomo ha raggiunto la ragazza sul luogo di lavoro, presso locali ove trascorreva la serata.
La decisione di applicare il braccialetto elettronico “d’urgenza”
Per tutelare tali gravi situazioni di condotte persecutorie, la nuova normativa prevede la possibilità che in sede di proposta di Sorveglianza Speciale e prima della decisione sull’adozione della misura di prevenzione da parte del Tribunale di Sorveglianza, il Questore possa chiedere allo stesso Giudice della prevenzione, l’applicazione temporanea, in via di urgenza, del divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione del braccialetto elettronico.
Il soggetto può prestare consenso all’installazione, come avvenuto in questo caso. In caso di rifiuto, nel Decreto è stato stabilito un obbligo di presentazione alle Forze di Polizia per tre volte a settimana. Qualora l’uomo dovesse manomettere il dispositivo o non si attenesse al divieto di avvicinamento, la nuova legge prevede la reclusione da uno a cinque anni e l’arresto anche fuori dei casi flagranza.