(Adnkronos) – L’utile netto consolidato ordinario di Bper dei primi 9 mesi è pari a 425,1 milioni di euro. L’utile netto consolidato contabile a 1.466,4 milioni di euro. L’utile netto del terzo trimestre 2022 pari a 108,6 milioni di euro, dopo aver spesato 123,3 milioni di euro di costi sistemici.
Il margine di interesse di Bper nei primi nove mesi (+16,1%t/t) e commissioni nette (+8,8%t/t) confermano la forte crescita dei ricavi con un contributo commissionale pari a circa il 50%. Continua il sostegno a famiglie e imprese con nuove erogazioni di prestiti nei primi 9 mesi 2022 che raggiungono 12,6 miliardi di euro.
La qualità del credito in ulteriore miglioramento, npe ratio lordo e netto in calo rispetto al trimestre precedente rispettivamente al 4,2% e all‘1,7%. Confermata la solida posizione di capitale, con un cet 1 ratio fully phased proforma pari a circa il 13,2% ben oltre il requisito srep (8,47%).
”Gli ottimi risultati registrati nei primi nove mesi dell’anno confermano la forte capacità del Gruppo Bper di generare ricavi. Un ulteriore impulso in tal senso arriverà dall’integrazione di Banca Carige, il cui completamento è previsto entro l’anno”. Lo sottolinea Piero Luigi Montani, amministratore delegato di Bper Banca in occasione di una conference call con gli analisti.
”Ora ci focalizzeremo nel consolidare il posizionamento raggiunto da Bper a livello nazionale e all’implementazione delle azioni previste dal nuovo Piano Industriale con l’obiettivo di migliorare l’efficienza operativa e aumentare strutturalmente la redditività del Gruppo a vantaggio di tutti i nostri stakeholder, pur in un contesto esterno difficile -prosegue Montani-. La robusta posizione patrimoniale di Bper unitamente ai progressi raggiunti nella qualità del credito ci consentono di affrontare, infatti, l’incertezza relativa all’evoluzione dello scenario macro da una posizione solida”.
”Abbiamo fatto sempre le cose con prudenza, le sofferenze che cederemo nel 2023 saranno di circa oltre 1 miliardo” sottolinea Montani.
”Abbiamo una banca di oltre 5 milioni di clienti. Dobbiamo sistemare il gruppo con l’acquisizione di Carige, faremo un buon lavoro già nel primo trimestre del nuovo anno” continua l’ad. ”Le prospettive economiche sono ancora condizionate da un elevato grado di incertezza che dipende anche dall’evoluzione e durata del conflitto. I più recenti indicatori economici indicano un rallentamento della crescita dell’area euro nella seconda parte dell’anno, con un’economia che dovrebbe continuare a ristagnare nel primo trimestre del 2023”
”In tale contesto la redditività del Gruppo continuerà ad essere sostenuta da ricavi in crescita che continueranno a beneficiare sia del rialzo dei tassi di interesse che della buona tenuta delle commissioni nette e da azioni volte a compensare gli impatti inflattivi sui costi. La qualità del credito continuerà ad essere caratterizzata dal mantenimento di coperture elevate e da una politica degli accantonamenti improntata alla prudenza. La posizione di capitale è attesa rimanere comunque su livelli elevati”, conclude Montani.