(Adnkronos) – Il botox non conosce crisi, anzi. Amato da star e gente comune, e sempre più diffuso tra i giovani, “dal 2004, quando è stato autorizzato in Italia qualche anno dopo gli Stati Uniti, l’utilizzo del botulino a fini estetici è in costante aumento, basti pensare che ogni anno vengono vendute un milione di fiale, per circa 500-600mila trattamenti”, afferma all’Adnkronos Salute Salvatore Fundarò, presidente Aiteb, Associazione italiana terapia estetica botulino.
Una cifra monstre, sottolinea, “se si pensa che fino a 20-25 anni fa si utilizzava in prevalenza il filler a base di acido ialuronico per riempire il vuoto dei tessuti e ridurre così la profondità delle rughe o conferire un maggior volume a labbra o zigomi”. Oggi, invece, “allineandoci agli altri Paesi europei – spiega Fundarò – il botulino ha raggiunto, se non superato, l’utilizzo dei filler”. Così le punturine sono diventate quasi un’abitudine. L’impiego per uso estetico della tossina botulinica “è aumentato perché sempre più persone chiedono di sottoporsi a questo trattamento, in quanto hanno compreso l’efficacia e l’elevata sicurezza”.
Il botulino è diventato un’arma della medicina estetica. Lo sa bene il popolo del botox, sempre più trasversale. A ricorrervi sono “in prevalenza donne, ma anche uomini in forte crescita, over40 e giovanissimi – evidenzia Fundarò – Con i venti-trentenni, però, noi medici siamo molto prudenti, valutiamo sempre il singolo caso fermo restando che, anche in questo periodo della vita, si può intervenire per prevenire l’insorgenza dell’invecchiamento, ovviamente con dosaggi e frequenza minori”.
La tossina botulinica è indicata per il trattamento delle rughe da espressione (dinamiche) della parte superiore del volto: fronte, glabella e regione perioculare. Alcune tossine in commercio hanno l’approvazione per tutte le rughe del terzo superiore del volto, mentre altre solo di alcune aree come la regione tra le due sopracciglia (definita glabella) e perioculare. “Tutte le altre indicazioni non descritte nella scheda tecnica di ogni singola tossina sono off label perché non testate negli studi approvativi”, precisa.
Tuttavia, “oltre alla fronte, contorno occhi e zona delle sopracciglia – racconta il presidente Aiteb – si osserva un’estensione del trattamento anche al terzo inferiore del volto, ovvero il ‘full face’. Estendendo l’utilizzo del botulino anche nella parte bassa del volto si ottiene un’azione globale anti-invecchiamento e un lifting del contorno mandibolare. L’estensione a queste aree di trattamento fuori dalla scheda tecnica del farmaco deve essere sempre eseguita – avverte – basandosi sulla letteratura scientifica internazionale. L’introduzione sul mercato di alcune tossine contenti 100 unità per fiale (e non più le ‘tradizionali’ 50 unità) sicuramente contribuisce ad una progressiva estensione del trattamento”. Le esigenze di chiede le punturine sono le più svariante, “ma bisogna vedere se sono realizzabili. E’ compito del medico spiegare al paziente cosa si può e cosa no, fino a che punto ci si può spingere, e offrire il trattamento più adeguato”.
In vista dei 20 anni di utilizzo in Italia, alla tossina botulinica sarà dedicata una giornata di approfondimento scientifico il 22 settembre nel Dipartimento di scienze del farmaco dell’Università di Padova, dove si terrà un vertice tra i massimi esperti scientifici della tossina e del suo uso in campo estetico e medico. Il congresso è organizzato dall’Associazione italiana terapia estetica botulino, in collaborazione con il Dipartimento scienze del farmaco dell’Ateneo di Padova, e il Vimm, Istituto veneto di medicina molecolare. “In occasione del congresso a Padova inizieremo la serie di eventi celebrativi dedicati alla ricorrenza dei 20 anni”, annuncia Fundarò.
L’evento è dedicato alla memoria di Massimo Signorini, esperto di chirurgia plastica e fondatore dell’associazione, scomparso prematuramente nel 2022. Si parlerà dell’impiego della tossina botulinica nelle patologie vascolari, del trattamento delle cicatrici patologiche, del trattamento della linea mandibolare mediante tossina botulinica e filler, dell’utilità terapeutica della tossina botulinica per la mimica facciale volontaria e involontaria, ma anche della sicurezza e delle complicanze della tossina botulinica. “Verranno presentati i dati del primo studio real-world sull’utilizzo della tossina liquida”, anticipa. Ampio spazio verrà dato alla ricerca di base, “coinvolgendo molti tra i principali ricercatori italiani, per condividere gli ultimi filoni di ricerca e approfondire sempre di più la conoscenza delle molteplici peculiarità della tossina botulinica, grazie al contributo dei massimi esperti nazionali ed esteri”.