La rottura fra Grecia e Istituzioni europee dello scorso week-end penalizza oggi i listini continentali, da Atene (-4,81%) a Milano (Ftse Mib -2,12%), penalizzate entrambe dalle banche. National Bank e Piraeus cedono l’11,4% ed Alpha il 5,56%, mentre Mps(-4,46%) e Ubi (-4,56%) sono le peggiori in Piazza Affari. Giù anche Madrid (-1,56%), Francoforte (-1,55%) e Parigi (-1,27%), più cauta invece Londra (-0,89%). Negativi i futures Usa, in vista di dati sull’industria. Lo spread tra Btp e Bund torna sotto la soglia dei 150 punti base, livello riagganciato stamattina per la prima volta da metà dicembre scorso, e si riduce fino a 146 punti base. Il rendimento del decennale del Tesoro cala al 2,27%. Il differenziale tra i titoli a 10 anni spagnoli e tedeschi è 150 punti base e quello tra i Bond di Grecia e Germania è a 1.101 punti. Avvio di settimana a passo di gambero per le Borse di Asia e Pacifico. Tokyo (-0,09%) e Sindey (-0,12%) non hanno raggiunto la parità, mentre cedono Hong Kong (-1,32%) e Shanghai (-0,63%), ancora aperte, e chiudono in rosso Taiwan (-0,46%) e Seul (-0,48%). La rottura del tavolo sulla Grecia ha spinto al rialzo lo yen sull’euro, mentre sono in rosso i futures sull’Europa e su Wall Street. In arrivo dati sul debito pubblico in Italia, sulla bilancia commerciale Ue e sull’industria Usa.