(Adnkronos) – Non si fermano le tensioni in Borsa e sui titoli di Stato italiani. L’onda lunga delle decisioni della Bce, in attesa di quelle della Fed, continua a spingere al ribasso Piazza Affari, arrivata a cedere il 3%, chiudendo a -2,79%, e a far salire lo spread tra Btp e Bund, che raggiunge i 245 punti base, ritoccando i massimi da oltre due anni. Il rendimento del Btp a 10 anni è salito di 25 punti base e ha superato la soglia del 4%, aggiornando i livelli più alti dalla fine del 2013.
Sono numeri che segnalano tutta la fragilità del sistema italiano, esposto alle fluttuazioni dei mercati, e anche alla speculazione, a causa dell’alto debito pubblico. Restano sul tavolo anche le polemiche per le scelte della Bce, guidata da Christine Lagarde. Quelle della Lega, di Matteo Salvini, che a caldo si era spinto a parlare di “attacco all’Italia”, assumono una nuova declinazione: “Non bastano evidentemente il cognome e il prestigio del presidente del Consiglio se la presidente della Banca Centrale annuncia un giovedì di giugno che non compra più titoli di Stato italiano lo spread supera i 240”, dice, rilanciando la necessità di uno scudo anti-spread.
A parlare è però anche Francesco Giavazzi, consigliere economico di Palazzo Chigi. E lo fa con un’affermazione che non passa inosservata. La Bce, dice, “promette di alzare i tassi per rispondere all’aumento dell’inflazione con uno strumento sbagliato”. E questo perché, spiega, “noi non abbiamo una inflazione da domanda come negli Usa ma abbiamo una inflazione legata al prezzo del gas. Quindi, a fronte della riduzione della domanda privata dei prossimi mesi dobbiamo accelerare il Pnrr”. L’attuazione del Pnrr, quindi, “farà scendere lo spread, che si è rialzato non perché qualcuno ce l’ha con noi, ma semplicemente perché abbiamo un Paese con un alto debito pubblico”.
Significative, in questo senso, le valutazioni che arrivano da Bruxelles. La vice portavoce capo dell’esecutivo comunitario Dana Spinant, interrogata durante il briefing con la stampa a Bruxelles in merito all’innalzarsi degli spread dopo gli annunci della Bce, ricorda che la Banca Centrale è “indipendente” nelle sue decisioni. La portavoce per l’Economia, Veerle Nuyts, sottolinea che l’analisi della sostenibilità del debito degli Stati membri è stata fatta e pubblicata il mese scorso. “Per quanto riguarda l’Italia in particolare – aggiunge Nuyts – ci sono riforme e investimenti delineati nel Pnrr che ci aspettiamo rafforzino in modo significativo la resilienza dell’economia italiana, la sua sostenibilità e la sua comparabilità. L’Italia è oggi nella fase di attuazione e ovviamente incoraggiamo le autorità italiane a proseguire con un’attuazione determinata” delle riforme e degli investimenti previsti dal piano. Alla domanda se la Commissione ritiene che applicare il Pnrr possa essere sufficiente a placare i mercati, che hanno ripreso a scommettere contro l’Italia, Spinant risponde: “Non commentiamo questioni di questo genere”.
Sicuramente, a prescindere dalle risposte formali che arrivano da Bruxelles, solo l’attuazione del Pnrr e una politica economica capace di portare avanti le riforme necessarie possono reggere l’urto dell’instabilità che si prospetta per i prossimi mesi.