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    Borrell al G7: “Lavoriamo per un cessate il fuoco in Libano oggi, a Gaza la fame usata come arma”

    Joseph Borrell Fontelles, l’alto rappresentante dell’UE, oggi ha parlato ai giornalisti nella sala media di Fiuggi in apertura della seconda giornata del G7 degli esteri.

    Ha fatto il punto della situazione su quanto emerso nei dialoghi di ieri, quando il focus era sul Medio Oriente.

    Le dichiarazioni lasciano poco spazio all’immaginazione e la posizione dell’esecutivo dell’UE su uno dei temi più caldi del momento ora appare più chiara.

    Borrell ha infatti parlato della ricerca, già da oggi, di un cessate il fuoco nel sud del Libano che lui stesso ha definito: “Totalmente distrutto”. Una tregua questa che sarà possibile con: “L’aiuto della Francia, che vuole aiutare, come vuole anche il Libano” ma anche con il dialogo con gli Stati Uniti, nonostante le reticenze di Israele.

    Non solo, si è espresso sulla situazione di Gaza, ribadendo la difficoltà degli aiuti umanitari ad entrare nella Striscia, creando una situazione in cui: “La fame viene usata come arma”.

    Borrell e la posizione UE sulla condanna della CPI per Netanyahu e Gallant

    Dunque ha poi informato i presenti di quella che è la posizione dell’UE di fronte alla decisione della Corte Penale Internazionale, la quale ha condannato Netanyahu e Gallant per crimi di guerra e crimini contro l’umanità. Borrell ha tuonato: “Noi rispettiamo il diritto internazionale, ricordando che la Corte Penale è a tutti gli effetti una corte”.

    Dichiarazioni pesanti queste su un tema dibattuto su richiesta italiana. Proprio ieri Antonio Tajani infatti aveva chiesto di trovare un’interpretazione comune a tutti i Paesi del G7 di fronte a questa condanna.

    Oggi la seconda giornata del G7 Esteri si concentrerà in mattinata sulla situazione in Ucraina e, nel pomeriggio, su Africa ed Indopacifico.

    A proposito di Ucraina, Borrell non ha mancato di rimarcare la sua posizione: “Quando si parla di Russia e di Israele spesso ci sono due pesi e due misure. La pace deve essere voluta da tutti i Paesi europei e può essere portata a compimento da tutti i Paesi europei”.

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