Il bonus babysitter è uno strumento di agevolazione molto importante, adottato dal Governo italiano durante l’emergenza coronavirus per far fronte alle difficoltà delle famiglie con figli.
Con la chiusura delle scuole, infatti, molti genitori si sono trovati nella necessità di dover lavorare senza una soluzione per i propri bambini nelle ore che, di solito, passano in classe.
Il bonus babysitter è quindi una agevolazione che permette agli aventi diritto di ricevere dei voucher atti a coprire le spese di babysitting, per un massimo di circa 1200 euro.
Ma si sa che spesso la soluzione per badare ai bambini è in famiglia. I nonni sono quelli che solitamente aiutano le coppie a badare ai nipoti, ma capita anche con zii ed altri parenti. Ebbene, in tanti si sono posti questa domanda: il bonus babysitter spetta anche al nonno, alla nonna, allo zio o alla zia? Vediamo la risposta.
Il bonus servizi di babysitting può essere erogato grazie allo strumento del Libretto famiglia. Quando si effettua la domanda del bonus all’Inps, infatti, viene specificato che chi deve percepire l’agevolazione deve essere in possesso del Libretto e registrarsi sulla piattaforma delle prestazioni occasionali.
Questo è valido sia per il genitore che fa richiesta del bonus, sia per la persona che effettivamente lo percepirà, svolgendo servizi di babysitting.
L’Inps ha spiegato la questione dei nonni e degli zii in una circolare, la 73/2020. Sul tema non si considera per principio che le prestazioni di lavoro “in famiglia” siano gratuite, a meno che il familiare in questione non sia convivente.
Secondo questo principio, quindi, il nonno o la nonna che bada al nipote, se non è convivente, ha diritto al bonus babysitter che si percepisce tramite il Libretto famiglia.
Si ricorda che il bonus babysitter non fa reddito, in quanto i compensi sono esenti da tassazione,