Home NOTIZIE LOCALI Bologna: “Ho sparato per spaventare i ladri, non per uccidere”

    Bologna: “Ho sparato per spaventare i ladri, non per uccidere”

    Dunque con il passare delle ore sono emersi nuovi particolari sulla morte, all’alba di oggi, di un rapinatore nelle campagne di Bazzano in Valsamoggia, nel bolognese.
    L’uomo svegliato intorno alle 5 dal rumore di effrazione della porta d’entrata del bellissimo casale, è il custode 68enne dello stesso. L’uomo ha riferito ai militi intervenuti dopo esser stati allertati dalla chiamata della moglie, che visti rapinatori dalla finestra, ha aperto il fuoco con la pistola regolarmente denunciata, perché, ha ribadito più volte, “Volevo solo spaventare i ladri e farli fuggire, non ho mirato a nessuno”.

    L’esame balistico ricostruirà la traiettoria dei colpi

    In particolare il custode ha riferito di aver aperto il fuoco in due tempi diversi – affacciandosi prima da una finestra e poi dall’altra della sua dependance – ma mirando in aria. Ovviamente sarà la perizia balistica della Scientifica, a dover ricostruire l’esatta traiettoria dei cinque proiettili (uno dei quali ha ferito mortalmente il rapinatore), per capire bene la dinamica dell’accaduto. Del resto c’è scappato il morto, e come ha ben spiegato il procuratore bolognese Giuseppe Amato: “in relazione all’episodio verificatosi questa notte a Bazzano, procederà con gli accertamenti tecnici attraverso l’ausilio della scientifica dei Carabinieri. Si cercherà di verificare le modalità di esplosione del colpo, ragionando sugli spazi di applicabilità della legittima difesa e/o dell’eccesso colposo, alla luce del punto dove sarebbe stata attinta la persona deceduta“.

    La vittima è un ragazzo forse dell’Est

    Riguarda l’identità della vittima, al momento ancora non identificata, si tratta di un giovane di un’età compresa fra i 20 ed i 25 anni, presumibilmente dell’est (ma, ripetiamo, è tutto da accertare). Accanto al corpo non sono state trovate armi, ma una torcia elettrica, anche se i carabinieri stanno setacciando l’area circostante, con l’ausilio del metal detector, per individuare eventuali oggetti abbandonati nella fuga dai complici del giovane.

    Si indaga per capire se si tratta di legittima difesa

    Intanto nel pomeriggio la pm Manuela Cavallo, procuratore di Bologna, ha iniziato l’interrogatorio del custode e della moglie, alla presenza dei carabinieri. Come dicevamo, al momento nel registro degli indagati non è stato ancora scritto nessun nome, in quanto c’è prima da appurare se vi siano i presupposti per poter parlare di legittima difesa.
    Max