Oltre un miliardo di persone, nel mondo, ha sessant’anni o più. Non a caso, dunque, governi, organizzazioni internazionali, enti privati da tempo sono impegnati a promuovere iniziative per un invecchiamento sano con al centro forme socialità attiva. Una missione che la Fondazione Ferrero da anni ha fatto propria con un ampio programma di servizi socio sanitari per i propri dipendenti pensionati che va dall’attività fisica a iniziative di carattere sociale, culturale e scientifico, dal corsi per combattere le patologie tipiche dell’invecchiamento al monitoraggio sanitario.
In questo contesto si inserisce la Healthy Ageing Week 2021, una settimana di approfondimenti dedicati all’invecchiamento di successo organizzato dalla Fondazione Ferrero che ha richiamato al Alba, a confrontarsi sulla forza e vulnerabilità dell’anziano, esperti nazionali ed internazionali “I benefici dell’invecchiamento attivo dell’anziano sono molteplici – sottolinea Ettore Bologna, responsabile dell’attività’ medico scientifica della Fondazione Ferrero – abbiamo capito negli anni che l’anziano non deve rimanere isolato, per invecchiare bene ci vuole socialità e bisogna muoversi. Purtroppo, invece, la pandemia è stata drammatica, il lockdown ha creato patologie depressive e organiche, ampliando le difficoltà delle società anziane”.
“L’invecchiamento – aggiunge Bologna – è un problema che nel mondo occidentale ha molte risposte e molte soluzione. Ci sono numerose pubblicazioni sul tema, le varie istituzioni stanno prendendo coscienza del problema, la comunità europea ha un grandissimo programma che è l’Horizon 2020 che si è concluso da poco, quindi siamo fiduciosi. Per quanto ci riguarda, la Fondazione Ferrero continuerà negli anni ad occuparsi della qualità di vita dell’anziano cercando non solo di migliorare le nostre attività ma anche di esportare il nostro modello per dare sempre più risposte a queste problematiche”.