“Credo che sia opportuna una riflessione e una revisione. Dobbiamo anche lanciare dei messaggi rassicuranti ai cittadini che hanno aderito in maniera importante alla campagna vaccinale e hanno seguito in maniera rigida le regole. Dobbiamo soffermarci invece sul dato delle ospedalizzazioni e dei ricoveri in terapia intensiva che sono quei numeri che mettono in crisi gli ospedali”.
Dopo due anni di report quotidiani circa la situazione epidemiologica nel Paese, correlata da luoghi e numeri, si va incontro ad un ‘ripensamento’. Da più parti infatti in molti hanno giudicato il bollettino serale del ministero della Salute ‘allarmistico’, e dunque il governo – come qui spiega il il sottosegretario alla Salute Andrea Costa – sta correndo ai ripari.
Secondo i sottosegretario infatti “E’ opportuno arrivare a un bollettino anche con un approfondimento dei dati, dire con chiarezza quanti sono i positivi vaccinati, quanti i non vaccinati e quante dose hanno ricevuto”. Ad esempio, spiega, ”Ieri sono state effettuate 700mila vaccinazioni, un dato importante che testimonia che la macchina sul territorio funziona. Per quanto riguarda i più piccoli, le vaccinazioni sono partite dopo le altre, ma siamo arrivati oggi al 18% di vaccinati, una percentuale importante. Io credo che l’obiettivo sarà raggiunto”.
Riguardo poi ad un’eventuale ‘revisione’ dei membri interno al Comitato tecnico scientifico, aprendo anche ad altri esperti come l’infettivologo ligure Matteo Bassetti, od il direttore dello Spallanzani Francesco Vaia, il sottosegretario alla Salute ribatte “io credo che le diverse opinioni siano un valore aggiunto. Così come ha fatto la maggioranza sui diversi provvedimenti approvati, anche all’interno del Cts le decisioni sono emerse in maniera unanime e condivisa. Guai a pensare che chi ha opinioni diverse debba essere sostituito. Bassetti? Sicuramente può portare un contributo importante, ma non è un problema di nomi“.
Il discorso poi vira sulla scuola, e sulla proposta di effettuare le vaccinazioni all’interno degli istituti, un’ipotesi che Costa definisce ”una posizione che ho preso già da molti mesi perché ritengo che le scuole possano essere un luogo naturale dove procedere con la campagna vaccinale, basterebbe dotare gli istituti di vaccinatori e di personale in grado di farlo”.
Infine, il capitolo calcio, per il quale si parla di un nuovo protocollo Covid: “c’è un percorso avviato con questo mondo, in questi casi occorre creare omogeneità nel Paese. Quindi stabilire regole e protocolli precisi e per questo c’è un percorso avviato con la Lega Calcio, le Regioni e il ministero della Salute. Confido che nei prossimi giorni si possa arrivare a un nuovo protocollo che farà chiarezza. Si parla di una percentuale del 30-35% di contagiati nelle squadre e potrebbe essere un parametro che ci permetta di arrivare ad una mediazione“.
Max