(Adnkronos) – Sono otto le Regioni italiane ‘promosse’ con un rating complessivo da A a AAA per quanto riguarda la spesa per le bollette di luce, gas e acqua. A decretarlo la speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, che prende in esame i costi sostenuti nel 2022 da Regioni e capoluoghi di Provincia (sul sito www.adnkronos.com tutte le tabelle e le cifre del report).
Ad aggiudicarsi il rating migliore, infatti, sono 8 Regioni su 20: Calabria e Veneto ottengono la tripla AAA; Marche, Piemonte e Lombardia la AA; Liguria, Umbria ed Emilia-Romagna la A. In posizione intermedia si trovano altre 7 Regioni: Toscana e Lazio con BBB; Sicilia e Puglia con BB; Molise, Abruzzo e Campania con B. Fanalino di coda la Basilicata, l’unica con il rating complessivo peggiore, la C.
Mentre le restanti 4 Regioni risultano non comparabili nel rating finale: Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta.
Calabria e Veneto sono le Regioni italiane più ‘virtuose’ nella spesa per le bollette di luce, gas e acqua. Quanto hanno speso, quindi, queste due Regioni per le tre voci di costo, energia elettrica, gas e acqua, analizzate singolarmente? La Calabria 3.787.466,31 euro per la luce, 8.487,24 per il gas e 6.545,12 per l’acqua, ottenendo un rating relativo rispettivamente di BB, AAA e AAA. Al Veneto l’energia elettrica è costata 2.850.905,10 euro, il gas 228.758,28 e l’acqua 49.414,48, con rating relativo rispettivamente di AAA, AA e AAA.
La Basilicata ‘maglia nera’ nella spesa per le bollette di luce, gas e acqua. E’ l’unica Regione italiana a ricevere la ‘C’. Dalla classifica, infatti, risulta che la Basilicata ha speso 1.930.512,13 per l’energia elettrica (con rating relativo B per questa voce), 486.829,19 per il gas (rating C confermato anche considerando solo questa voce), 63.783,01 per l’acqua (con rating relativo B). Una voce, quella per il gas, che risulta in aumento rispetto ai due anni precedenti, 308.996,01 nel 2021 e 239.973,69 nel 2020, che comunque avevano segnato un valore più basso rispetto al 2019 (340.110,62).
Alla Basilicata, se si analizzano le performance peggiori, vanno aggiunti il Molise e l’Abruzzo, che ottengono la ‘C’ solo relativamente alla spesa per gas (219.830,88 per il Molise e 618.228,47 per l’Abruzzo), mentre il rating complessivo è per entrambi B, sintesi dei migliori risultati ottenuti per le altre due voci in bolletta. Se si osserva l’andamento nel tempo di questa voce di spesa, per l’Abruzzo torna a salire nel 2022 superando anche il valore del 2019 (503.368,83), rispetto al 2020 (464.598,99) e 2021 (446.102,42); stesso andamento per il Molise che nel 2022 tocca il suo apice e supera il valore del 2019 (187.315,30), contro 152.565,06 del 2020 e 148.658,62 del 2021.
Per la sola voce acqua, poi, la C va anche a Puglia e Lazio (per una spesa rispettivamente di 707.508,21 e 1.058.606,32), che come rating complessivo però hanno BB e BBB. In Puglia il valore è sensibilmente aumentato rispetto al 2021 (434.024,67), ma resta inferiore rispetto al 2019 (828.187,54) e 2020 (753.733,17); stesso andamento per il Lazio, aumentando rispetto al 2021 (655.035,15), senza tornare ai livelli del 2019 e 2020 (1.722.042,03 e 2.335.062,82). Considerando la sola voce energia elettrica, inoltre, la C relativa spetta solo alla Campania, che spende 61.386.448,71, ma ha un rating complessivo B. L’importo è in crescita rispetto all’anno precedente (48.188.686,26), senza raggiungere il picco del 2020 (83.952.045,95), ma ben lontano dai 36.141.782,14 registrati nel 2019.
Sono 21 i capoluoghi di provincia italiani più ‘virtuosi’ nella spesa per le bollette di luce, gas e acqua. Nello specifico, sono: Alessandria (che ha speso 419,63 euro per energia elettrica, 7.256,21 per gas, 5.320,24 per acqua); Rovigo (rispettivamente 563.034,70, 5.654,34, 71.317,56); Parma (1.506.197,79, 665.219,96, 138.001,25); Palermo (6.766.562,88, 355.730,55, 1.531.928,35); Caserta (688.988,87, 111.212,52, 183.477,56); Pordenone (266.821,64, 9.084,90, 274.204,30); Forlì (2.462.029,56, 196.732,60, 230.233,42); Brescia (4.067.642,72, 44.026,87, 806.130,69); Agrigento (908.221,23, 4.000,00, 281.989,22); Ancona (1.643.356,86, 342.193,46, 273.943,89); Pesaro (2.293.006,17, 164.192,64, 257.465,72); Prato (6.375.630,36, 250.002,47, 238.254,49); Nuoro (455.054,49, 39.291,87, 152.306,04); Livorno (2.627.303,60, 744.283,62, 783.182,18); Catania (5.097.940,96, 213.846,01, 2.501.621,84); Lecce (2.728.461,99, 104.768,04, 464.877,37); Grosseto (2.451.991,40, 178.017,07, 338.417,07); Mantova (1.178.419,60, 135.547,16, 245.956,16); Torino (27.910.269,19, 688.166,39, 4.861.385,63); Siracusa (3.747.647,84, 338.391,28, 526.827,55); Sassari (2.997.175,37, 4.002,55, 1.044.453,46).
Risultano poi ‘promosse’ con rating AA o A: Trento, Varese, Cuneo, Reggio Emilia, Cesena, Brindisi, Perugia, Cremona, Lecco, Viterbo, Bari, Campobasso, Messina, Arezzo, Taranto, Barletta, Imperia, Biella, Trani, Latina, Pescara, con la AA; Modena, Pisa, Padova, Lodi, Belluno, Genova, Caltanissetta, Firenze, Siena, Andria, Roma, Massa, Treviso, Ravenna, Piacenza, con la A.
Sono 7 i capoluoghi di provincia italiani meno ‘efficienti’ nella spesa per le bollette di luce, gas e acqua: Urbino, Trapani, Salerno, Vercelli, Ragusa, Gorizia, Catanzaro. Sono infatti le uniche città, per questa voce, ad ottenere il rating C.
Nello specifico: Urbino ha speso 1.325.379,05 euro per l’energia elettrica, 522.915,35 per il gas, 80.412,07 per l’acqua; Trapani rispettivamente 7.687.114,38, 932,13 e 1.252.676,73; Salerno 15.088.148,39, 23.194,86, 2.915.094,88; Vercelli 2.543.279,74, 2.051.151,93, 169.572,41; Ragusa 19.598.429,17, 233.740,93, 162.986,58; Gorizia 1.273.243,49, 2.804.907,07, 213.246,89; Catanzaro 5.393.102,83, 678.973,61, 10.401.032,62.
Nel mezzo, con un rating compreso tra BBB e B, si trovano: Lucca, Savona, Ferrara, Como, La Spezia, Benevento, Venezia, Cagliari, Frosinone, Cosenza, Isernia, Monza, Fermo, con BBB; Matera, Rimini, Ascoli Piceno, Macerata, Milano, Udine, Bolzano, Terni, Pistoia, Verona, L’Aquila, Asti, Bergamo, con BB; Teramo, Sondrio, Verbania, Enna, Rieti, Potenza, Pavia, Aosta, Bologna, Trieste, con B. Risultano invece non comparabili per questa voce di spesa i dati di: Avellino, Napoli, Crotone, Foggia, Vibo Valentia, Carbonia, Vicenza, Oristano, Chieti, Reggio Calabria.