“Nel luglio del 2017, sulla testata da lui guidata, il direttore della ‘Gazzetta di Lucca’ scriveva un editoriale in cui invitava alla preghiera affinché ‘prima o poi – meglio prima che poi – Laura Boldrini venga colpita da un male incurabile’. Nello stesso articolo, mi addebitava, in modo falso e strumentale, la presunta invasione di migranti nel Paese e dunque l’essere una minaccia per ‘la nostra identità nazionale, culturale, storica, religiosa, financo sessuale’. Un anno dopo, il direttore è stato sospeso per tre mesi dall’Ordine dei giornalisti per aver contravvenuto alle norme sulla deontologia professionale. Oggi arriva la sentenza di condanna a seguito della mia querela per diffamazione”. Lo scrive su Facebook l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini.
“È per il senso di giustizia -aggiunge- che ho voluto denunciare. E non solo per me, ma per tutte e tutti coloro che sono bersaglio di odio nel dibattito pubblico o in Rete. Continuerò il mio impegno contro l’hate speech perché nel nostro ordinamento la libertà di espressione ha un limite imprescindibile e invalicabile: il rispetto della dignità delle persone”.