“E inaccettabile che in un programma televisivo le donne siano rappresentate come animali domestici di cui apprezzare mansuetudine, accondiscendenza, sottomissione”. Intervenendo sulla sua pagina Facebook, la presidente della camera Laura Boldrini ha giustamente espresso il suo disappunto (ed anche quello, legittimo, di altri milioni di italiani), nei confronti della trasmissione diPaola Perego, ’Parliamone sabato’ che, in sei punti, avrebbe riassunto i motivi per i quali le donne dell’Est sarebbero più ’appetibili’ delle italiane. 1) Sono tutte mamme, ma dopo aver partorito recuperano un fisico marmoreo. 2) sono sempre sexy, niente tute né pigiamoni. 3) Perdonano il tradimento. 4) Sono disposte a far comandare il loro uomo. 5) Sono casalinghe perfette e fin da piccole imparano i lavori di casa. 6) Non frignano, non si appiccicano e non mettono il broncio. “Questa vergognosa lista, trasmessa durante la trasmissione scrive a ragione la Boldrini – è offensiva sicuramente nei confronti delle donne: quelle italiane che non sarebbero sufficientemente brave con i propri compagni e quelle dellest descritte come dei peluche. Ma offende anche gli uomini, che risulterebbero esseri incapaci di relazionarsi alle donne in modo paritario.Guardando questo programma scrive ancora la presidente della camera – la società sembra avere fatto un passo indietro di un secolo. Ed è ancor più grave che ciò sia avvenuto in un programma del servizio pubblico, condotto da una donna e in una fascia oraria pomeridiana. Così si rischia di vanificare i tanti sforzi che la Rai stessa sta facendo per dare unimmagine della donna dignitosa e contemporanea. Per questo mi auguro che siano fatte le dovute verifiche e siano presi adeguati provvedimenti.Con una lista del genere non si fa altro che proporre stereotipi sorpassati da decenni: si rende la donna un oggetto, e da questo alla violenza il passo è breve. In un tempo in cui, nel nostro Paese, una donna ogni tre giorni viene ammazzata dalluomo che dovrebbe amarla conclude quindi la Boldrini – dobbiamo impegnarci tutti per contrastare lo squallore di certe rappresentazioni e dare alle donne la dignità e il rispetto che meritano”. Intanto anche ai vertici Rai la cosa non è piaciuta affatto e, conversando con un giornalista dellattenta agenzia di stampa Adnkronos, la presidente della Rai,Monica Maggioni, ha tenuto ad esprimere le scuse: “Penso che quello commesso a ’Parliamone sabato’ sia unerrore gravissimo, perché contrasta con tutto il lavoro che la Rai ha fatto per contribuire alla costruzione dell’immagine della donna coerente con i tempi. Detto questo, bisogna intervenire, non lo si può considerare solo un errore”. Il presidente della Rai ha quindi chiarito che a Viale Mazzini “stiamo valutando tutte le mosse da fare e nelle prossime ore decideremo. Quello che è successo – ribadisce la presidente – è in contrasto con il servizio pubblico. Non era l’immagine della donna che può dare una trasmissione del 2017, mi è sembrata invece una paginetta medievale in cui lo sguardo sulle donne è retaggio di altre epoche”. Ed in serata è poi giunta la decisione in merito: Gli errori si fanno, e le scuse sono doverose, ma non bastano, ha dichiarato il Direttore Generale della RaiAntonio Campo DallOrto, annunciando la decisione di aver definitivamente chiuso la trasmissione di Parola Perego. Occorre agire ed evolversi. La decisione di chiudere Parliamone Sabato non è infatti solo la semplice e necessaria reazione ai contenuti andati in onda lo scorso sabato,contenuti che contraddicono in maniera indiscutibile sia la mission del Servizio Pubblico che la linea editoriale che abbiamo indicato sin dall’inizio del mandato. E’ anche ha quindi aggiunto DallOrto – una decisione che accelera la revisione del daytime di Rai1 sulla quale peraltro stavamo già lavorando da tempo. Questo al fine di rendere i contenuti Rai sempre più coerenti ai valori che ne ispirano la missione”. Il direttore di Rai1,Andrea Fabiano, ha poi aggiunto: “Rinnovo le mie scuse più sincere per quanto accaduto e ribadisco limpegno per unofferta sempre ispirata ai valori del Servizio pubblico”.
M.