’BOCCONE AMARO’, OPERAZIONE DELLA GDF: SEQUESTRATI BENI PER OLTRE 10 MLN DI EURO A UN IMPRENDITORE CAMPANO. SIGILLI A NOTI RISTORANTI E BAR DEL CENTRO

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    Come denuncia il nome in codice dell’operazione condotta dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, è stato davvero un ‘Boccone amaro’ il provvedimento ablativo, disposto dal Tribunale capitolino ed eseguito dagli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma. Destinatario di ‘tali attenzioni’ è un imprenditore campano, da anni residente a Roma, proprietario di bar, pizzerie, e ristoranti famosi come il ristorante ’Varsi bistrot’ di via della Conciliazione, il ’Frankie’s Grill’ di via Veneto, ‘La Scuderia’ di Fontana di Trevi, l’’Augustea’ di viale Trastevere, e ’La piazzetta del Quirinale’ (già ’Al Presidente’), ai quali sono stati posti i sigilli. L’operazione ’Boccone amaro’ ha inoltre comportato il sequestro di immobili, autoveicoli , preziosi, beni aziendali e partecipazioni societarieper un valore complessivo di 10 milioni di euro. Nello specifico, sono stati sequestrati: capitale sociale, quote societarie ed interi patrimoni aziendali di 8 società, sedenti a Roma , operanti nel settore della ristorazione in genere (ristoranti, pizzerie, bar e gelaterie); quote societarie di 1 società, con sede a Roma, operante nel settore dell’enologia, con annessa somministrazione; 19 unità immobiliari , tra fabbricati e terreni, site nei comuni di Roma ed Ardea (RM); 13 auto – motoveicoli; conti correnti e titoli; preziosi (orologi di valore, gioielli, ecc) per un valore complessivo di stima pari a circa 10 milioni di euro. In ultimo, una lussuosa villa (con annessi terreni) sita in zona San Polo dei Cavalieri (Rm) La locale Direzione Distrettuale Antimafia, e la Guardia di Finanza hanno proceduto all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati da F. V., classe 1947, il reale dominus di un articolato sistema societario, attraverso il quale ha“schermato”, nel tempo, un ingente patrimonio, assolutamente sproporzionato rispetto alla sua modestissima capacità reddituale. Già noto alle Forze di Polizia in quanto gravato da numerosi precedenti e più volte condannato, F.V. nell’ampio arco temporale che va dal 1966 al 2011 , tra l’altro, per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale , vendita di prodotti industriali con segni mendaci, minaccia , emissione di assegni a vuoto, lesioni personali, furto e rapina. All’imprenditore campano, destinatario del provvedimento ablativo,è risultata riconducibile, la gestione – diretta o indiretta – di 8 compagini societarie, formalmente intestate ai familiari e ad un ’ulteriore persona giuridica, a sua volta titolare dei pacchetti societari di altre società, anche allo scopo di occultare i proventi milionari di numerosi reati fiscali. Contestate inoltre numerose e sistematiche condotte delittuose di evasione fiscale, perpetrate attraverso il complesso reticolo societario oggi in sequestro: un imprenditore “specializzato” nel delinquere nel settore tributario.