La Consulta giudica “illegittimo” il blocco dei contratti nel pubblico impiego. E’ quanto riferisce Flp, uno dei sindacati presenti al giudizio della Corte. Ma la pronuncia della Corte, secondo quanto si apprende, non riguarda il passato e non ha quindi effetto retroattivo. In attesa che esca ufficialmente la decisione della Consulta, il segretario del sindacato Marco Carlomagno rivendica come i sindacati siano riusciti a ottenere che “la stagione dei contratti riparta”. La Corte infatti ordinerebbe al governo che non si possono sospendere i diritti costituzionalmente garantiti a tempo indeterminato. “Certo – ha aggiunto i primi esborsi non ci saranno prima del 2016, perché i contratti sono oggetto di trattativa, non sono già predeterminati come le pensioni”. Da un punto di vista normativo, inoltre sostiene Carlomagno, ci deve essere “un continuum, ora vedremo che cosa intende fare il governo, se supera i due trienni accorpandoli in un unico contratto per 6 anni”. Sono passati quasi sei anni, oltre 2000 giorni, dall’ultimo rinnovo del contratto del pubblico impiego. Riguarda più di tre milioni di dipendenti, un numero che si è ridotto di 300mila unità dal 2002 al 2013. La sentenza della Consulta sul blocco imposto dal governo Berlusconi, nel 2010, e poi confermato da Monti, Letta e Renzi, impone di interrompere una prassi ormai consolidata.