Se non fosse stato per la brillante operazione portata a termine ieri dalla Guardia di Finanza, centinaia di romani avrebbero pasteggiato, o brindato, con bicchieri di delicati Barolo Mazzino o Moscato made in China! Oltre 400 bottiglie con le etichette contraffatte, sono state infatti sequestrate dai Finanzieri del I Gruppo Roma in un capannone nellarea est della Capitale gestito da cinesi. Qui (chissà da quanto tempo), venivano stoccati i prodotti, posizionati sugli scaffali e pronti per essere immessi sul mercato. Le bottiglie non avevano l’etichetta posteriore e il contrassegno di Stato, mentre sull’etichetta frontale mancavano anche le indicazioni geografiche e la denominazione di origine. Immediatamente, la Procura della Repubblica di Roma, ha ordinato leffettuazione di analisi chimiche sul vino contenuto nelle bottiglie. Manco a dirlo, la qualità non esisteva proprio, ed il contenuto di anidride solforosa era superiore al limite fissato e la qualità del vino era bassissima. A seguito delloperazione è stato denunciato per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, un cittadino cinese, segnalato anche per lirrogazione di sanzioni amministrative connesse al tenore di anidride solforosa superiore ai limiti massimi fissati dalla normativa europea. Ora cè da controllare attentamente fra le bottiglie presenti nelle case
M.