Il parlamento birmano ha votato contro l’emendamento alla costituzione che avrebbe permesso ad Aung San Suu Kyi di correre per la presidenza impedendo di fatto alla Premio Nobel di candidarsi. Dopo la bocciatura dell’emendamento, a Suu Kyi (70 anni) continuerà a essere preclusa la presidenza in quanto madre di figli stranieri, britannici come l’uomo di cui è rimasta vedova. Le elezioni sono previste per la fine di quest’anno, e il partito della ’Signora’, la Lega Nazionale per la democrazia (Nld) parte da favorito dopo il trionfo nelle elezioni suppletive del 2012. Nella seduta di oggi, giunta al termine di tre giorni di dibattito in aula, il Parlamento ha anche respinto la proposta di far scendere al 70% la maggioranza di voti necessaria per emendare la Costituzione, dall’attuale 75%. Dato che l’esercito ha diritto al 25% dei seggi, la bocciatura mantiene in sostanza il potere di veto dei militari verso qualsiasi modifica della Carta.