Valentina Casa, madre 31enne del bambino di 8 anni ucciso dal patrigno a Cardito (Napoli) lo scorso 27 gennaio, è stata arrestata nella giornata di oggi a seguito di ulteriori accertamenti effettuati dopo la morte del piccolo. A decidere la carcerazione il Gip del Tribunale di Napoli Nord, che ha contestato alla donna lomicidio del figlio e le violenze sulla figlia maggiore, salva per miracolo dopo laggressione. A commettere lomicidio del piccolo di 8 anni il patrigno e compagno della madre il 24enne Tony Sessoubti Badre, tuttora in carcere dopo larresto avvenuto a gennaio.
Bimbo ucciso a Cardito, la ricostruzione
Per gli inquirenti la donna oltre ad essere rimasta inerte durate le violenze perpetrare dal compagno, avrebbe aiutato il 24enne a cancellare le tracce dellaggressione prima di chiamare i soccorsi. Inizialmente la donna ha affermato di essere rimasta paralizzata per la paura durante laggressione: ipotesi scongiurata dalle indagini effettuate dalle forze dellordine. Che già immediatamente dopo lomicidio avevano rifiutato di credere alla ricostruzione della donna, apparsa fallace in più di un punto. Da una prima ricostruzione luomo avrebbe perso la testa perché i bambini avrebbero rotto la sponda del letto innescando la reazione omicida di Badre. Dopo lomicidio Valentina Casa è tornata a casa dei genitori, a Massa Lubrense, comune della penisola sorrentina di cui è originaria. Le indagini condotte dagli inquirenti hanno poi portato ad ulteriori scoperte. I vicini e le maestre dei bambini infatti, hanno raccontato di episodi che avrebbero fatto pensare ad aggressioni subite dai due fratelli. Entrami, infatti, avrebbero riportato evidenti lividi notati a scuola. Valentina Casa e Tony Sessoubti Badre avrebbero impedito inoltre ai due bambini di giocare con i loro coetanei nel cortile di casa. Dopo il pestaggio mortale i due hanno affermato di aver sottovalutato le ferite inferte ai bambini comprando solamente una pomata per curare le lesioni.