Bilderberg, il think tank che fa parlare: ci sono Gentiloni, Gruber, Alverà e da Empoli

(Adnkronos) – Quando si vogliono associare i poteri forti a un gruppo di persone, prima ancora che a un evento, il nome che ricorre è Bilderberg. Viene considerato un think tank elitario e sovranazionale, e gli si attribuisce la forza di incidere sui grandi equilibri mondiali. Tutto, in genere, inserito in un alone di segretezza che spesso ha contribuito ad alimentare teorie complottiste, in diverse declinazioni. 

Il meeting 2023, a Lisbona  

Oggi, e fino al 21 maggio, è in corso a Lisbona il meeting annuale. E le informazioni sui temi discussi e sulle presenze sono in bella evidenza sul sito bilderbergmeetings.org. Dall’Italia hanno raggiunto il Portogallo per partecipare all’appuntamento Marco Alverà, ex Ad di Snam, Lilli Gruber, giornalista e conduttrice La7, Giuliano Da Empoli, professore all’universita Science Po, insieme a Paolo Gentiloni, commissario Ue agli Affari economici. In tutto i partecipanti sono 130, provenienti da 23 Paesi: sono invitati, come da tradizione del formato del meeting, leader politici ed esperti dall’industria, dalla finanza, dal mondo accademico e dei media. Tra i nomi di spicco internazionali, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il ceo di Microsoft Satya Nadella, il premier olandese Mark Rutte, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, Herry Kissinger.  

I temi, dall’AI e la trasformazione energetica alla geopolitica  

I temi di discussione indicati, piuttosto generici e praticamente onnicomprensivi di tutto quello che l’attualità geopolitica ed economica propone, sono: AI, sistema bancario, Cina, transizione energetica, Europa, sfide fiscali, India, politica industriale e commercio, Nato, Russia, trattati internazionali, Ucraina, leadership Usa.  

La storia, lunga quasi settanta anni 

Fondato nel 1954, il meeting Bilderberg viene definito la conferenza annuale pensata per alimentare il dialogo tra Europa e Nord America. Ogni anno, il numero dei partecipanti oscilla tra 120 e 140. Circa due terzi vengono dall’Europa e il resto dal Nord America; in genere, più o meno un quarto sono esponenti politici.  

La formula, a titolo personale, senza agenda e conclusioni 

Nella formula scelta per il meeting c’è anche l’origine della discussione sulle reali intenzioni, e sul peso reale del Bilderberg come espressione dei poteri forti. Si evidenzia la natura privata del meeting, il fatto che i partecipanti lo fanno a titolo personale e non nelle loro funzioni ufficiali e che quindi non sono condizionati né dal proprio ruolo di provenienza nella dalle posizioni precedentemente assunte. Così, possono “ascoltare, riflettere e raccogliere insights”. Non c’è un’agenda dettagliata, non ci sono risoluzioni proposte, non ci sono voti e non vengono prodotte dichiarazioni politiche. (di Fabio Insenga)