Nel giorno del vertice Ue straordinario sulla Bielorussia, la leader politica Svetlana Tikhanovskaya, rifugiata in Lituania dopo le elezioni farsa del 9 agosto, ha chiesto ai leader europei di non riconoscere il voto in Bielorussia. “Vi prego di non riconoscere queste elezioni fraudolente”, ha detto Tikhanovskaya in un video caricato su Youtube.
“Le elezioni del 9 agosto non sono state giuste né trasparenti e i risultati sono stati truccati”, ha aggiunto. Poi la denuncia di ciò che accade in questo momento “nel cuore dell’Europa”: “Le persone che sono scese in strada nelle città della Bielorussia per difendere il proprio voto sono state brutalmente picchiate, sbattute in prigione e torturate dal regime”.
Secondo Tikhanovskaya, il presidente Alexander Lukashenko “ha perso ogni legittimità agli occhi del nostro Paese e del mondo”, per questo “dobbiamo convocare subito nuove elezioni presidenziali giuste e democratiche con osservatori internazionali”.
Infine la leader ha esortato i leader europei “sostenere il risveglio della Bielorussia”, dove Lukashenko è al potere dal 1994.
La replica di Lukashenko
“Consiglierei semplicemente che prima di puntare il dito contro di noi, mettessero nell’agenda delle loro riunioni i temi dei ‘gilet gialli’ in Francia, i terribili disordini negli Stati Uniti” o “le proteste che ci sono state contro il lockdown in Germania e in altri Paesi europei”. A dirlo è Lukashenko che, a poche ore del vertice europeo, ha voluto ‘consigliare’ ad altri Paesi “di preoccuparsi dei loro problemi”.
Sassoli, interferenze esterne inaccettabili
David Sassoli, presidente dell’Europarlamento, durante il vertice sulla Bielorussia ha detto che il futuro del Paese “può essere deciso solo dai suoi cittadini”. Secondo Sassoli, l’Unione europea ha il dovere di “sostenere la richiesta dei cittadini di poter svolgere al più presto nuove elezioni e garantire che gli atti di violenza e tortura siano accertati e puniti” anche attraverso sanzioni .
Mario Bonito