(Adnkronos) – Con l’Fbi che lancia l’allarme sull’aumento delle minacce a comunità ebraiche e islamiche negli Usa come conseguenza del conflitto a Gaza, l’amministrazione Biden si mobilita non solo sul fronte della lotta all’antisemitismo ma anche su quello della lotta all’islamofobia. La Casa Bianca infatti ha annunciato la prima strategia nazionale per contrastare il fenomeno: “Il presidente Biden è stato eletto per restaurare l’anima della nostra nazione – ha detto la portavoce Karine Jean-Pierre – e su questo ha una posizione senza equivoci: non c’e’ posto in America per l’odio contro nessuno”.
La strategia, formulata dal Consiglio per la politica interna e dal Consiglio per la sicurezza nazionale, è tesa a creare un ampio e dettagliato piano per proteggere i musulmani ” da discriminazioni, odio, intolleranza o violenza a causa della loro razza, nazionalità, origine”, spiegano fonti della Casa Bianca, sottolineando la collaborazione con le comunità islamiche locali.
“Per troppo tempo i musulmani in America, hanno subito un numero sproporzionato di attacchi d’odio ed altri incidenti discriminatori – ha detto ancora la portavoce di Biden – in futuro, il presidente, la vice presidente e l’intera amministrazione continueranno a lavorare per assicurare che ogni americano abbia la libertà di vivere in sicurezza e senza avere paura per quello in cui credono, per il modo in cui pregano”.
Oltre alla necessità di contrastare gli atti di islamofobia che si stanno registrando in queste settimane – tra i quali l’assassinio di un bambino di origine palestinese di 6 anni da parte del padrone di casa che ha anche ferito la madre del piccolo in reazione degli attacchi di Hamas del 7 ottobre – la mossa della Casa Bianca ha però anche una forte motivazione politica, o più precisamente elettorale, in risposta alle proteste che si stanno diffondendo nella comunità islamica Usa.
Sin dall’inizio del conflitto, Biden infatti ha ribadito l’inamovibile sostegno di Washington ad Israele ed alla sua risposta ai terribili attacchi del 7 ottobre, inviando aiuti militari e consulenti alle forze militari israeliane, ed opponendosi alle richieste – che arrivano anche dalla sinistra democratica – che Washington chieda un immediato cessate il fuoco a Gaza, per fermare il numero sempre crescente, oltre 9mila secondo le ultime cifre, di vittime palestinesi civili nella Striscia da oltre tre settimane chiusa nell’assedio degli israeliani.
“Noi abbandoneremo Biden, come lui ha abbandonato noi”, è il duro monito, in vista delle prossime elezioni, lanciato ieri dai leader della comunità islamica del Minnesota, una delle più ampie d’America, che hanno protestato in occasione della visita di Biden che, nei suoi interventi, ha promesso di continuare a fare pressione su Israele per il rispetto della legge umanitaria per la protezione dei civili.
I sondaggi stanno già mostrando un calo del sostegno per Biden tra l’elettorato musulmano, tradizionale roccaforte dem. E la Cnn rivela che la scorsa settimana, Biden ha avuto un incontro a porte chiuse con un gruppo di leader musulmani che l’hanno esortato a mostrare maggiore empatia per la perdita di vite palestinesi, dopo che il presidente aveva messo in dubbio che le cifre fornite dal ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, fossero attendibili.
Tra i partecipanti all’incontro Keith Ellison, attorney general del Minnesota che è uno dei principali sostenitori musulmana del presidente, che ha ribadito alla Cnn che forti interventi di Biden per la protezione dei civili potrebbero “ridurre la possibilità” di attacchi israeliani come quello di due giorni fa nel campo profughi di Jabalya.
Di fronte alle contestazioni in Minnesota, e alle richieste di cessate il fuoco, Biden ha detto di “capire le emozioni, questa è una situazione incredibilmente complicata per Israele e anche per i mondo musulmano”. Da notare che ad interrompere il comizio di Biden ieri è stata una leader della comunità ebraica locale: “Signor presidente, lei ha a cuore il popolo ebraico, come rabbino, io le chiedo di invocare subito il cessate il fuoco”, ha detto Jessica Rosenberg.
In queste settimane negli Stati Uniti si sono infatti registrate le proteste di gruppi ebraici, come Jewish Voice for Peace, che hanno organizzato diverse manifestazioni, tra le quali anche una terminata con l’irruzione nell’atrio di uno degli edifici di Capitol Hill che ha portato all’arresto di centinaia di persone, per chiedere il cessate il fuoco per fermare la guerra a Gaza.
La realtà rimane comunque che il conflitto in Medio Oriente potrebbe diventare un problema elettorale per Biden in stati come il Minnesota, o il Michigan, dove ha vinto quattro anni fa anche grazie alla mobilitazione di gruppi islamici che hanno condotto campagne porta a porta. La sezione del Minnesota del Council of American-Islamic Relations, che ha organizzato le proteste ieri, ha già annunciato che non sosterrà Biden nel 2024 per il suo mancato sostegno del cessate il fuoco a Gaza.
“Noi abbandoneremo Biden perché lui ha abbandonato noi – ha detto Jaylani Hussein, direttore del Council of American-Islamic Relations del Minnesota, a Nbcnews, riferendosi alle prossime elezioni – non credo che questa sia una decisione emotiva affrettata, è una ponderata conclusione, la rabbia non andrà via, non abbiamo la memoria corta”.