Anche i trasporti italiani potrebbero cambiare passo dopo il volo visionario suborbitale compiuto dal miliardario Jeff Bezos. Il Presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti, Nicola Zaccheo, ed il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, si sono infatti incontrati oggi, presso la sede dell’Agenzia a Roma, per “un confronto sulle prospettive future dei trasporti attraverso i voli suborbitali e spaziali”. All’indomani dell’appuntamento nella sede dell’Asi sulle attività scientifiche spaziali nazionali e del primo volo della Starship di Blue Origin – che ha aperto al futuro dei voli turistici nello spazio – i vertici dell’Autorità e dell’Agenzia hanno discusso delle “evidenti opportunità che si apriranno per i rispettivi ambiti di competenza” fa sapere l’Agenzia Spaziale Italiana.
Il Presidente dell’Asi Saccoccia ha ricordato “le frontiere tecnologiche innovative condivise tra spazio ed il futuro trasporto civile, citando, anche, temi quali i materiali e la propulsione avanzata, il controllo termico e le tecniche di volo e rientro autonomo”. “Il futuro -ha detto- vedrà sempre maggiore condivisione di interessi tra spazio e trasporti con l’affermazione dei voli suborbitali commerciali e per questo motivo sarà di sempre maggiore importanza fare sistema con tutte le istituzioni coinvolte”.
Nell’occasione, il Presidente di Art Zaccheo ha voluto sottolineare come in futuro “i trasporti, oltre al ritorno dei voli transatlantici supersonici, vedranno l’affermazione dei voli suborbitali e spaziali di passeggeri a scopi commerciali. La loro regolazione economica costituirà una delle nuove e più entusiasmanti frontiere dell’attività di Art”. In tale ambito, Zaccheo ha rilevato che “la cooperazione con Asi sarà fondamentale per lo scambio di know-how e per le sinergie tecniche che verranno richieste per affrontare un quadro profondamente modificato dalla reale e concreta disponibilità di nuove tecnologie spaziali, di cui recenti esperienze, come quelle di Blue Origin di Jeff Bezos o Virgin Galactic di Richard Branson, sono una evidente dimostrazione”.