Best Brands, la classifica italiana delle marche, ha decretato anche quest’anno quali sono le più forti tra tutte le marche esistenti sul mercato in Italia. Bmw è risultata al primo posto nella categoria Best Sustainability Brand, dedicata alle migliori marche di prodotto che si differenziano in termini di sostenibilità. Bmw è anche entrata nella shortlist della categoria Best Corporate Brand (quarto posto assoluto e secondo automotive dopo Ferrari) dedicata alle migliori marche d’azienda e nella categoria Best Digital Life Brand (settimo posto assoluto e primo degli automotive) dedicata alle migliori marche di carattere digitale.
La premiazione si è svolta presso gli studi Rai di via Mecenate a Milano con il patrocinio di Upa. “Siamo onorati e orgogliosi di ricevere questo premio come Best Sustainability Brand in Italia – dichiara Massimiliano Di Silvestre, presidente e Ad di Bmw Italia Spa in occasione della premiazione – Per Bmw non esiste premium senza sostenibilità e il nostro approccio alla mobilità sostenibile parte da lontano, quasi 50 anni fa”.
Nel 1972, ricorda Di Silvestre, “due Bmw 1602 completamente elettriche debuttavano alle Olimpiadi Monaco. Nel 1973 abbiamo creato un ufficio di protezione ambientale a Monaco di Baviera. Nel 2007 abbiamo lanciato Project i che poi ha portato alla nascita del Brand Bmw i e nel 2013 al debutto sul mercato della Bmw i3, avviando il processo di elettrificazione della gamma”.
Una lunga storia, dunque, ma l’impegno nella sostenibilità non si ferma, anzi. “Da quest’anno abbiamo integrato il rapporto di sostenibilità nel bilancio dell’azienda per maggiore trasparenza, autorevolezza e come chiaro segno di approccio olistico al tema – spiega Di Silvestre – I nostri obiettivi si estendono ora all’intero ciclo di vista del prodotto: dalla scelta di energia pulita, alla catena di approvvigionamento, dalla produzione fino al recycling completo del prodotto. Ecco perché, l’impronta ecologica di un fornitore sarà il criterio decisionale fondamentale nei processi di aggiudicazione degli appalti. Siamo il primo produttore di automobili a stabilire obiettivi concreti in questo senso per i fornitori”.
“Ma abbiamo anche un altro elemento differenziante e qualitativo – sottolinea – Per il Gruppo Bmw, infatti, l’approccio alla sostenibilità si traduce anche nel rendere lo sviluppo tecnologico e digitale ‘Human oriented’, quindi uno sviluppo tecnologico realmente utile e godibile, teso a migliorare la qualità dell’esperienza di mobilità dei nostri clienti”.
“Infine, sostenibilità significa anche responsabilità sociale d’impresa. Ecco perché agli inizi degli anni Duemila abbiamo avviato in Italia un progetto chiamato SpecialMente, attraverso il quale realizziamo iniziative di supporto a temi fondamentali come la cultura, l’inclusione sociale e il dialogo tra le persone. Noi crediamo infatti che sia un dovere per le aziende leader restituire alla società parte del successo che il mercato riconosce loro”.
“Condividiamo questo prestigioso premio con tutti i colleghi, i collaboratori e i partner di Bmw Italia – conclude – È un riconoscimento al nostro modello di business e di approccio al mercato e ci dà ulteriore motivazione a continuare nel processo di miglioramento continuo”.
Alla vittoria nella sezione Best Sustainability Brand hanno fatto da corollario i due piazzamenti ottenuti da Bmw in Italia nelle categorie Best Corporate Brand e Best Digital Life Brand che sottolineano la capacità della marca di esprimere performance di assoluto livello sia in termini di azienda che di innovazione. Best Brands è un’importante ricerca nata 17 anni fa grazie al gruppo tedesco Serviceplan e Gfk che, dopo averla lanciata in Germania, grazie al supporto di partner come Rai Pubblicità, 24Ore System, Igp Decaux e Adc Group, hanno fatto in modo che diventasse realtà anche nel nostro Paese.
In Italia la ricerca è alla sesta edizione e si basa su una classifica redatta in base a un vasto studio rappresentativo della popolazione italiana (complessivamente 6.500 interviste) condotte dall’istituto di ricerca Gfk. A valutare i brand, quindi, non è il giudizio soggettivo di una giuria, ma un algoritmo unico al mondo che mette in relazione l’effettivo ruolo economico sul mercato e l’appeal del marchio nella percezione dei consumatori.