Davanti a una sala gremita, presente anche Francesca Pascale, ha stretto mani, rifiutato scherzosamente di scattare foto con alcuni dei molti fan fan presenti. Poi però è passato al tema che gli sta più a cuore: la corsa al Colle. “Vogliamo sperare che si possa arrivare ad un Capo dello Stato che sia garante di tutti e non di una parte. Credo sia una domanda assolutamente logica e giusta pretendere di avere un presidente che non sia un seguito di tre presidenti di sinistra che hanno portato questo paese a questa situazione non democratica”. E ancora: “Se ci sarà indicato un nome che rappresenti tutti, saremo lieti di sostenerlo con i nostri voti, che si uniranno a quelli della sinistra. Da qui a fine mese sono giorni importanti che ci attendono”. Il leader di Forza Italia ha pronunciato anche frasi critiche nei confronti di Renzi. “Siamo fortissimamente all’opposizione. Il patto del Nazareno è un debito che paghiamo alla nostra coerenza”, ha detto ironizzando poi sul partito del premeri. “Non si chiamano più comunisti, ora si chiamano democratici e praticamente vogliono una dittatura” Il Pd – ha aggiunto – è al governo con un leader che non ha seguito le regole della democrazia ovvero le libere elezioni”.
“Chi paga gli 80 euro? Le famiglie della borghesia, come noi, a cui stato triplicato l’importo delle tasse sulla casa”, ha rincarato poi l’ex premier, mentre i suoi sostenitori intonavano il coro ’chi non salta comunista è”. Poi l’iniezione di fiducia: “C’è tanta confusione in giro perchè il patto del Nazareno ci è costato e ci costa ma ora siamo a un pò meno di cinque punti dal centrosinistra, secondo i sondaggi” e “con la possibilità che da marzo il leader di Fi torni in campo recupereremo tutti i voti per superarlo”.
“Sono stato colpito dal titolo dell’evento ’Sì, amo l’Italia’, ma mi sono chiesto, l’Italia mi ama?”, ha aggiunto Berlusconi, “dobbiamo mettere nei nostri orizzonti e traguardi il fatto di voler bene all’Italia, ma dobbiamo pretendere che anche il nostro paese ci ami, ci voglia bene e ci tratti come cittadini a cui dare il massimo del supporto”. “Quando un contribuente si alza dal tavolo di Equitalia – ha proseguito – ha la netta sensazione di non essersi incontrato con uno Stato giusto e amico, ma con uno Stato ostile e nemico. Dobbiamo cambiare questa situazione e c’è un solo modo: – ha concluso – avere fiducia in noi stessi e cambiare nostro modo di fare politica”.