(Adnkronos) – Giusto tre anni fa, a fine giugno del 2020, Silvio Berlusconi ha detto addio a palazzo Grazioli, sua residenza romana e storica sede di Forza Italia (per oltre vent’anni) per trasferirsi nella ex villa Zeffirelli sull’Appia antica, ribattezzata ‘Villa Grande’. Il nuovo quartier generale azzurro nella Capitale dove abitava il regista toscano a cui l’ex premier aveva concesso il comodato d’uso gratuito dopo aver concluso l’acquisto nel 2001 per 3 milioni e 375mila euro, comprende una dèpendance con piscina. Si tratta solo di una delle tante proprietà del vasto patrimonio immobiliare che fa capo al Cav, con proprietà non solo in Italia ma anche all’estero. Qualcuno giura che siano più di 20 le ville, comprese quelle nei Caraibi (Bermuda e Antigua) e in Francia (vicino Nizza). “Forse lui stesso lo ignora”, ama scherzare uno dei suoi più stretti collaboratori, uno dei pochi a poterlo chiamare ‘dottore’.
Una volta dismessi gli oltre mille metri quadrati al primo piano nobile del cinquecentesco edificio appartenente alla famiglia Grazioli che gli costavano quasi 40mila euro al mese, Villa San Martino, ad Arcore (appartenuta ai marchesi Casati-Stampa), è rimasta la dimora ufficiale del leader forzista: circondata da un grande parco che la rende quasi invisibile dall’esterno (dove ama scorrazzare il barboncino Dudù con prole), qui, negli anni, sono stati ricevuti leader politici e primi ministri provenienti da tutto il mondo. E qui l’ex premier ha consolidato il suo legame affettivo con la compagna e deputata Marta Fascina (che ad Arcore ha la residenza mentre lui la conserva a Milano, in viale San Gimignano, dove c’è l’abitazione dell’amatissima mamma Rosa scomparsa nel febbraio dl 2008).
Tutti conoscono pure Villa Belvedere a Macherio, diventata famosa perché nel suo giardino, in una sorta di cantiere aperto trasformato per l’occasione in set televisivo, il 26 gennaio del ’94 l’imprenditore brianzolo registrò il famoso video messaggio del ‘miracolo italiano’, che sancì la sua ‘discesa in campo’. La magione che fu dei Visconti di Modrone è rientrata nelle disponibilità di Berlusconi dopo il divorzio con la seconda moglie, Veronica Lario. Tra i possedimenti più famosi e ‘paparazzati’ c’è certamente villa ‘La Certosa’, a Porto Rotondo, soprannominata la ‘Camp David’ italiana sul mare, in nome di quella strategia della ‘pacca sulla spalla’ inaugurata dal Cavaliere nel 2001 e improntata a un feeling diretto con i leader internazionali.
Molti la descrivono come un paradiso affacciato sul golfo di Marinella: immenso parco fiorito, quasi cento ettari di macchia mediterranea con ulivi secolari e piante di ogni specie, compresi cinghiali in libera uscita. Curarlo è una delle passioni del ‘dottore’, come viene chiamato dai suoi più stretti collaboratori il magnate della tv commerciale. Si vocifera su oltre duemila cactus con sistema di ventilazione a riciclo dell’aria, cinquecento ibiscus incorniciati da serpentine d’acqua per l’irrigazione, migliaia di palme e labirinto di camelie, con tanto di agrumeto comprendente più di venti varietà provenienti da tutto il pianeta. All’interno finto nuraghe, un anfiteatro in stile greco-romano, laghetti artificiali con ‘isole’ per meditazione adrianea, statua raffigurante una donna centauro, angolo dei dolmen, varie sirene in pietra, collinetta ‘di riflessione’ con panchina sotto gli ulivi. E anche un finto vulcano innescato con fuochi d’artifico per le feste estive.
‘La Certosa’ è stata scelta come buen retiro sardo per trascorrere giorni di relax in totale privacy ma anche per ricevere capi di Stato e di governo lontano da occhi indiscreti, a cominciare da Vladimir Putin, ospite dell’amico Silvio la prima volta nell’agosto del 2003 per un fine settimana culminato con una cena durante la quale il tenore Andrea Bocelli cantò brani di opere e melodie napoletane in compagnia di Tony Renis e il cantautore partenopeo Mariano Apicella. Per la cronaca, il capo del Cremlino è tornato in Costa Smeralda nell’aprile del 2008: pochi giorni dopo, il 7 maggio, avrebbe lasciato la presidenza della Federazione russa a Dmitry Medvedev per ricoprire la carica di premier della Duma. Ma per prime a soggiornare in Sardegna (nell’agosto del 2002) furono le due figlie di Putin, Masha e Katya: ad accoglierle Barbara, la figlia del presidente di Fi, rientrata in anticipo dall’Australia, dove era in vacanza con la madre.
Anche il presidente degli Stati Uniti d’America George W.Bush doveva andare a trovare il presidente del Consiglio italiano nel golfo di Marinella, ma all’ultimo momento e’ saltato il blitz e si sono incontrati solo a Villa Madama come previsto dal programma ufficiale. Il presidente Usa ha comunque voluto regalare all’allora leader del Pdl un ‘Segway’ con due bandierine (una americana e l’altra italiana), una sorta di motorino verticale utile per spostarsi nelle ville sarde. Nel corso degli anni il Cav, raccontano, avrebbe acquistato varie residenze vicino a la ‘Camp David sarda’. ‘La Certosa’, però, resterà impressa nell’immaginario collettivo per la bandana (a copertura di un recente trapianto di capelli) esibita nell’estate del 2004 quando il leader azzurro accolse l’allora premier britannico Tony Blair con la moglie Cherie nell’estate, e per le cosiddette ‘cene eleganti’, che secondo le accuse contenute nei faldoni dei processi sul Bunga bunga e il caso Ruby venivano organizzate anche in via del Plebiscito e Villa San Martino.
Ad arricchire la ‘collezione personale’ del Cav c’è Villa Gernetto, a Lesmo, vicino Monza (Putin è stato avvistato anche qui). L’hanno definita reggia-ateneo visto che è diventata sede della ‘Universitas Libertatis’, ovvero l’università liberal, un vecchio pallino berlusconiano, progetto coltivato sin dal 2007 e rilanciato un anno fa sottoforma di ateneo telematico con tanto di master in formazione politica. ‘Gernetto’ è salita gli onori della cronaca soprattutto perché fece da location al maxi party organizzato (il 19 marzo del 2022) per celebrare il ‘non matrimonio’ tra l’ex premier e la deputata azzurra Marta Fascina, diventata sua compagna dopo la fine della storia d’amore con Francesca Pascale.
Allo stato, dunque, non è dato sapere quante siano effettivamente le case di Berlusconi. Nemmeno le sue dichiarazioni dei redditi chiariscono la situazione (l’ultima disponibile è del 2021, firmata dal Cav il 14 gennaio 2022 ma non risulta la più aggiornata e recente, visto che ancora non è stata resa pubblica quella relativa all’imponibile dell’anno scorso). Spulciando i documenti consegnati al fisco nel dicembre del 2018 si scopre, infatti, che l’ex premier (eurodeputato di Forza Italia dal 2019, tornato in Parlamento alle ultime politiche del 2021, nove anni dopo la ‘decadenza’ dal Senato) ha la proprietà di tre ‘fabbricati’ a Milano (a cominciare dalla storica residenza di via Rovani, prima del Covid utilizzata per i vertici di centrodestra con Matteo Salvini) e di Villa Campari a Lesa, provincia di Novara (già villa Correnti, tre piani con 30 stanze in stile liberty, fatta costruire alla fine dell’800 dal patriota e senatore risorgimentale Cesare Correnti, fu comprata dall’ex premier nel 2008). “Compro la casa di un patriota per strapparla a mani straniere”, fu il commento al momento della firma del rogito della sontuosa dimora sul Lago Maggiore. Secondo la stesa carta il leader forzista possiede pure due maxi ville ad Antigua e una a Lampedusa (l’ex villa ‘Due Palme’, acquistata nel 2011 nell’isola simbolo dell’immigrazione poi restaurata e inaugurata nel 2019, pagata secondo i rumors un milione e mezzo di euro).
L’unica novità (nel gergo tecnico si chiama ‘variazione’) è contenuta nella dichiarazione sui redditi del 2021 dove figura ”l’acquisto dell’intera proprietà di un immobile nel Comune di Casatenovo in data 12 marzo 2021″: dovrebbe trattarsi di ‘Villa Maria’, la magione di Rogoredo di Casatenovo, in provincia di Milano (situata a pochi chilometri da Arcore), dove per un certo periodo Berlusconi ha vissuto con la ex fidanzata Pascale. Il condizionale è d’obbligo, perché allo stato nessuno sa dire se questo immobile corrisponde a quello denunciato al fisco nel 2018 e indicato come “fabbricato di proprietà a Casatenove” o parliamo di un altro bene. A parte il piccolo giallo di ‘Villa Maria’, dunque, nulla è stato toccato. Ma nel modulo consegnato al fisco nel 2021 ci sono delle ‘omissioni’. Non risulta l’ex Villa Zeffirelli, anche se dovrebbe essere stata acquistata nel 2001. E non si dice nulla neanche di Villa San Martino ad Arcore, delle residenze in Sardegna (a partire da ‘La Certosa’), e della magione di Macherio. Tra i tanti ‘gioielli immobiliari’ attribuiti al presidente di Fi ci sarebbero pure Villa Comalcione, a Torno, sul lago di Como, che era stata prima di proprietà di Marcello Dell’Utri (30 stanze, un campo da tennis e spiaggia privata); villa ‘La Lampara’ a Cannes, messa in vendita nell’estate del 2022 e una dimora in Costa Azzurra, che fa parte della sfarzosa villa ottocentesca (anche questa circondata da un immenso parco) che appartiene alla primogenita Marina a Châteauneuf-de-Grasse, Valbonne, dove ha trascorso il loockdown post Covid.