Bergamo, il giornalista Berizzi di nuovo minacciato: scritte sul portone di casa

Ad un anno di distanza si ripetono le minacce nei confronti del giornalista di Repubblica, Paolo Berizzi, che in mattinata ha dovuto assistere allo scempio di mani vandaliche sul portone di casa. Come racconta lo stesso inviato attraverso Twitter, “Mani vigliacche mi hanno dato il buongiorno così. Scritte su portone e androne di casa, l’anno scorso mi avevano fatto l’auto. Se pensate di intimidirmi e fermarmi vi sbagliate. Siete solo codardi che si muovono di notte come topi di fogna”. Nonostante la sorveglianza da tempo disposta nei confronti del giornalista da Questura e Prefettura di Bergamo, questa notte sui muri e nell’androne di casa di Berizzi sono comparse scritte come “Infame, pagherai”, svastiche, celtiche. Sul posto sono intervenuti gli uomini della Scientifica e quelli della Digos. Quello di questa notte non è il primo caso: una lunga scia di minacce e atti intimidatori si susseguono ormai da mesi nei confronti del giornalista di Repubblica. L’anno scorso, come ricorda Berizzi nel tweet, sulla carrozzeria della sua auto vennero incise una svastica, dei simboli delle SS e un crocifisso. E ancora, nei mesi passati, minacce sui social, striscioni appesi in strada e nei palazzetti dello sport (a partire dal Forum di Assago) e fuori dalle sedi di testate giornalistiche a Varese e Bergamo. A maggio di quest’anno, la provocazione su un cavalcavia della A8e lo striscione con la scritta “camerata”.
Molte delle minacce sono state rivendicate dai militanti di Do.Ra., il gruppo neonazista di Varese, sotto inchiesta da parte della Procura di Busto per tentata ricostituzione del partito fascista, e dal Manipolo Avanguardia di Bergamo, affiliato a Do.Ra. Le intimidazioni sono andate aumentando dopo la pubblicazione del libro “Nazitalia”.Tanti i messaggi di solidarietà giunti in mattinata al giornalista, oltre a quelli della direzione e dei colleghi di Repubblica e della Federazione della Stampa. Primo tra tutti Pippo Civati: “Con la sua attività di informazione denuncia, con rigore e precisione, i rischi del fascismo che ritorna. E questo non piace ai fascisti, che vogliono mettere tutto sotto silenzio”.
“Piena e appassionata solidarietà dell’ANPI e della redazione del suo periodico Patria Indipendente al giornalista e amico Paolo Berizzi. Il fascio-vigliacchismo è destinato a perdere. La storia parla chiaro. Andiamo avanti, uniti, con la battaglia culturale e con le denunce”. Lo scrive con un tweet l’Anpi nazionale.