Non è stata una bella Italia, ma è bastata a superare l’Armenia, squadra con poco talento ma con tanta voglia. L’Italia vince e ipoteca un girone ampiamente alla portata: il massimo risultato con il minimo sforzo, potrebbe essere riassunta così la partita degli azzurri.
La banda Mancini soffre e porta a casa un risultato rimasto in bilico fino al ‘70, quando gli azzurri sull’1-1 e con l’uomo in più non riuscivano a penetrare l’arcigna difesa armena. Ci ha pensato un colpo di testa di Lorenzo Pellegrini a sbloccare una situazione complicata.
Il 3-1 propiziato da Belotti, a cui non può però essere assegnata la seconda rete per l’autogol del portiere armeno, ha di fatto chiuso i giochi e regalato a Mancini 3 punti preziosi in chiave qualificazione, che a onor del vero non è mai stata in dubbio, anche prima dei verdetti sul campo.
La vittoria con l’Armenia convince e a metà il ct Mancini, soddisfatto dei 3 punti ma meno della prestazione: “La nostra gara peggiore nonostante la vittoria? No, bisogna vedere poi da che punto di vista. Non sono arrabbiato, avevo detto che sarebbe stata una gara difficile, quelle facili non esistono più – dice a caldo –. Non abbiamo iniziato bene subendo il gol ma poi ci siamo ripresi e potevamo chiudere già il primo tempo in vantaggio. La loro espulsione ci ha anche penalizzato, giocando in 10 si sono chiusi gli spazi, in 11 sarebbe stato meglio.
Oggi c’erano difficoltà oggettive ma trovarsi dopo 4 mesi giocando solo due gare di campionato non è mai semplice, nell’Armenia giocava gente che sono oltre metà campionato. Chiesa e Bernardeschi hanno fatto quello che dovevano fare anche se non erano al 100%. Peccato per il giallo di Verratti che salterà la gara di domenica: giocherà Sensi, così avete un nome sicuro…”, ha concluso.