Dopo esser stato spinto da Massimo Galioto, Beau Solomon lo studente Usa 19enne ripescato cadavere sotto Ponte Marconi sarebbe caduto battendo con il capo sui massi che affiorano nel tratto di Tevere sotto ponte Garibaldi: dopo aver perso i sensi sarebbe quindi annegato. Questa al momento la dinamica più vicina allaccaduto, che segna gli ultimi istanti di vita di questo sfortunato ragazzone, a Roma per un corso estivo presso luniversità trasteverina John Cabot. I primi risultati dell’autopsiadisposta dalla Procura di Roma sul corpo del giovane, avrebbero infatti rivelato la presenza di acqua nei polmoni del ragazzo, escludendo dunque che Solomon potesse essere già morto nel momento in cui è statospinto nel fiume dal senza tetto; mentre le ferite che il giovane presentava sulla testa e sul corpo risulterebbero compatibili con l’urto con massi presenti nel Tevere. Nei giorni a seguire arriveranno anche gli esiti dell’esame tossicologico disposto dalla procura per accertare l’eventuale assunzione di droga da parte dello studente. Il tassello mancante per definire lintera vicenda è ora legato allidentificazione delle persone che avrebbero derubato Beau, costringendolo ad inseguirli, da Piazza Trilussa, fino sotto le sponde del Tevere, dove si è poi consumato il parapiglia con Massimo Galioto, davanti alla tenda dove il 41enne romano vive con la compagna. Intanto è stato fissato per domani mattina a Regina Coeli, l’interrogatorio di garanzia per Galiotodavanti al gip Maria Agrimi. Il clochard romano è accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, ed il pm ha chiesto la convalida dell’arresto e la contestuale emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ricordiamo che allappello manca il cellulare dellamericano e le sue carte di credito che, dopo la sua scomparsa, hanno registrato un ammanco di circa 1.500 euro, finendo sin nella piazza milanese. Se alcuni testimoni, e la compagna di Galioto in particolare, parlano di individui italiani, le modalità ed il luogo rimandano invece al modus operandi dei magrebini, molto attiva in quel tratto trasteverino, dove hanno una nota piazza di spaccio. Anche il fatto che le carte di Beau abbiano compiuto spese su Milano, fanno capire che questo è più opera di unorganizzazione ben ramificata piuttosto che lazione casuale di qualche balordo. Non è escluso che la compagna di Galioto possa aver subìto minacce dal clan magrebino, depistando le indagini, indicando così la presenza di italiani abbiamo fiducia nelloperato degli agenti.
M.