Battisti è in carcere e da più parti si sollevano manifestazioni di soddisfazioni o per certi versi di rasserenamento. E il caso dei familiari delle vittime che nel momento in cui hanno appreso che Battisti è in carcere possono dirsi certi che, perlomeno, anche se con terribile ritardo, giustizia sia stata fatta.
Il percorso che possa portare alla chiusura della faccenda in modo definitivo è ancora lungo, certo. Ma nel momento in cui, dopo 40 anni, lex terrorista Battisti è in carcere è indubbio trovarsi di fronte ad una marea di dichiarazioni e commenti. Oltre quelle del governo, se ne registrano davvero molte.
“Sono passati quaranta anni, ma i delitti di Battisti restano gravissimi e finalmente avranno la punizione che meritano”, dichiare Gian Carlo Caselli, magistrato divenuto un emblema della lotta al terrorismo e alla mafia. “Banale dire – continua lex procuratore capo di Torino ai tempi delle Br- che si tratta di un importante risultato, per quanto riguarda la giustizia italiana e la lotta al terrorismo”.
Al coro si è poi aggiunto il capo della polizia Gabrielli che ha voluto dire la sua: “Abbiamo assicurato alla giustizia una persona pericolosa che ha fatto del male allItalia e che si è dimostrato irridente e oltraggioso nei confronti del Paese”. E ha continuato asserenco che “il lavoro della nostra Intelligence, della Digos e della questura di Milano che hanno lavorato assieme allInterpol per raggiungere questo straordinario risultato”.
Critico di contro è invece il parere dei Radicali italiani: “E avvilente vedere due dei massimi esponenti del Governo andare ad accogliere un condannato in via definitiva per reati gravissimi allaeroporto. Attorno a questo caso si è creato un eccessivo clamore mediatico: ad occuparsene dovrebbero essere solo le forze dellordine e la magistratura per lesecuzione della pena, non i politici”, sostengono il radicale Riccardo Magi, deputato di Più Europa, e il segretario di Radicali Italiani Silvja Manzi.