“La scomparsa di Franco Battiato è un dolore immenso. Non è stato solo un grande sperimentatore coraggioso fin dagli inizi della sua carriera, ma con il tempo si è sempre di più avvicinato ad una dimensione mistica, più vicina all’oriente che non all’occidente”. E’ il ricordo di Carlo Verdone, che affida ad un intenso post su Instagram il proprio dolore per la morte a 76 anni del cantautore siciliano. “Ammirevole e commovente il suo concerto in Iraq -ricorda Verdone- con un’orchestra spesso priva di alcune corde agli archi e strumenti senza manutenzione. Fu splendido e significativo”.
L’attore e regista romano ricorda poi l’incontro con il maestro Battiato: “Mite, pacato, solitario lo conobbi nel 1991. E mi colpì molto questa sua dimensione ascetica mai severa e triste. Anzi serena. Ognuno ha il suo album preferito e il suo brano del cuore: per me ‘La Voce del Padrone’ e ‘La Cura’ sono i suoi più alti vertici. Che possa riposare in pace. Quella pace che lui aveva trovato dentro di sé”.