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Bassetti: “Se l’Italia è prima in Ue per l’uso di antivirali, perché così tanti morti? Urge fare luce”

Vedo che ora qualcuno si è svegliato e ammette che c’è un problema. Si deve fare luce sul perché abbiamo avuto tanti morti registrati come Covid, per farlo occorre analizzare le cartelle cliniche e capire se sono morti per altre patologie e avevano il tampone positivo. Se si dice che l’Italia è prima in Europa per l’uso di antivirali, allora perché ci sono così tanti morti?“.

Al direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, commenta quanto affermato dal direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini il quale, nel corso di un’intervista ha tento a rimarcare che l’Italia è il primo Paese in Europa per l’uso degli antivirali, e dunque, a questo punto, sostiene Bassetti, urge una volta per tutte fare chiarezza sui numeri dei decessi.

Bassetti: “Si dovrebbe creare una commissione medica e non politica. Non è un’indagine difficile”

Un quesito rispetto al quale, per il noto infettivologo ligure, “si dovrebbe creare una commissione medica e non una commissione parlamentare perché è una questione scientifica e non politica e quindi è bene che questa ne rimanga. Un comitato esterno composto di medici ospedalieri e del territorio, quindi infettivologi, pneumologi, rianimatori, internisti, che revisionino le cartelle cliniche e la storia clinica dei pazienti morti e classificati come decessi Covid. Direi un campione di 2-3mila casi che hanno avuto un decesso direttamente collegato, ad esempio una polmonite o una insufficienza respiratoria. Verificare poi chi invece è deceduto positivo al Covid, ma per altre patologie. Non è un’indagine difficile, e si potrebbe partire anche domani. Dobbiamo capire cosa è accaduto“.

Bassetti: “Gli antivirali orali? Si poteva fare meglio, sarebbe bastato un ‘link’ diretto fra l’ospedale ed il medico di base”

Anche sugli antivirali orali impiegati contro il Covid, Bassetti ha da dire qualcosa: “si poteva fare qualcosa di più: si sarebbe dovuta organizzare in maniera migliore la prescrizione dei farmaci con un ‘link’ diretto tra ospedali e medici di base mentre questi ultimi sono stati lasciati soli a gestire dei farmaci che hanno controindicazioni molto complicate. Nella realtà la grande maggioranza delle prescrizioni sono state fatte dagli ospedali e la medicina del territorio non ha dato quell’impulso che ci si aspettava. Ad esempio, la Liguria, il Veneto, la Lombardia, il Lazio e la Toscana hanno fatto bene ma le altre non hanno brillato“.

Max

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Max Tamanti