Mai nella sostanza tuttavia, la ‘percezione’ sul da farsi rispetto al Covid, nella forma non accomuna tutti gli esperti. Così, a fronte della visione ‘integralista’ di Ricciardi – che invita ad un lockdown generalizzato per abbassare significativamente le occasioni contagio – dal canto suo il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova (e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria), Matteo Bassetti, mostra ancora una volta una lettura della situazione meno allarmistica.
“Se c’è bisogno di mettere un’area in zona rossa – spiega il noto infettivologo ligure – va fatto rapidamente, ma evitiamo di continuare a parlare di lockdown nazionale perché c’è qualcuno che è diventato un disco rotto”.
Dunque, prosegue Bassetti, ”Non siamo alla soglia di un nuovo lockdown. Dobbiamo avere un po’ di pazienza e di ordine, e le boutade non aiutano. I numeri dicono che abbiamo il 5% dei positivi, le ospedalizzazioni sono calate e la situazione non è di emergenza. Guardando a quello che è successo un anno fa con i primi casi di coronavirus al Nord, è verosimile pensare che questo virus si correla con la stagione invernale e potrebbe esserci un aumento dei casi. Questa volta, però – Tiene infine a rassicurare chiudendo Bassetti – abbiamo gli strumenti per contrastare la pandemia. Se c’è aumento dei casi e dei ricoveri, si dovrà intervenire a livello locale con le chiusure”.
Max