Basile (Sicurtransport): ‘Più sicurezza digitale con le risorse del Pnrr’

“L’evoluzione tecnologica non porta solo benefici ma anche un aumento delle minacce ai beni sia materiali sia immateriali. Noi siamo nati per proteggere i valori delle persone che oggi sono anche sul piano digitale e per adeguarci abbiamo investito nell’innovazione”. Cosi’ in un’intervista al Tempo, Luciano Basile, ad della holding del gruppo Sicurtransport. 

“Più la tecnologia progredisce più le minacce aumentano. E se prima il pregiudizio arrivava con il furto di beni, oggi anche intaccare la sfera digitale porta danni elevati. Abbiamo dovuto specializzarci e passare da una sicurezza tradizionale, nella quale servivano tecnologia minima e tanta esperienza umana, alla difesa cyber che prevede interventi di intelligenza artificiale con software predittivi”, sottolinea. Come funziona? “Un esempio. Se ci sono delle telecamere che sorvegliano un immobile possiamo modularle – spiega – in modo da registrare tutte le persone che hanno determinate caratteristiche o varcano un ingresso in cui non devono trovarsi. Se hanno occhiali, se hanno capelli lunghi, se hanno addosso qualcosa di sospetto o altre caratteristiche che presuppongono un possibile camuffamento e pericolo. L’algoritmo impostato sulle immagini, definiti certi parametri, può segnalare automaticamente una possibile minaccia”. 

La sicurezza cyber è dunque la nuova prospettiva del vostro business? “Sì. La seguiamo da anni e applichiamo tecnologie che arrivano da quelle già sperimentate in campo militare, anche grazie a partner internazionali di altissimo livello. Parliamo di difesa da attacchi di hacker – evidenzia Basile – ma anche di controllo sull’esportazioni di dati da un’azienda verso l’esterno. Tra le altre nostre attività c’è la lotta ai criminali cibernetici e, in collaborazione stretta con le forze dell’ordine, entriamo nel supporto ai nostri clienti vittime di eventi delittuosi con richieste di riscatto”.  

“Cinquanta anni fa facevamo trasporto valori, custodia e lavorazione del contante secondo le direttive di Bankitalia. Oggi offriamo più servizi tecnologici basati sempre sulla fiducia che ci lega ai clienti. Anche per questo abbiamo più ingegneri elettronici ed informatici rispetto a prima e, tutte le attività innovative, che oggi rappresentano il 25% del fatturato complessivo, sono in crescita”, sottolinea. 

Oggi a Roma avete organizzato un convegno sulla sicurezza e il Pnrr. Quale è il nesso? “Festeggiamo il 50esimo anniversario della fondazione di Sicurtransprot, una delle aziende principali del Gruppo Basile, che con 4mila dipendenti è il più grande nel Mezzogiorno nel campo della sicurezza. Per questo abbiamo organizzato un evento che parte dal cambiamento introdotto nelle abitudini dei cittadini dalla pandemia. Oggi le persone chiedono – dice Basile – ancora più di prima maggiore sicurezza. Questo si intreccia con il Pnrr che spinge sulla transizione digitale e che può essere la base di partenza anche della maggiore sicurezza di dati”.  

Cosa chiedete al governo? “Vorremmo ragionare sulla possibilità di usare gli investimenti previsti nel piano Ue per la tutela di banche dati e archivi digitali sia pubblici sia privati. Nel corso del convegno rivolgeremo questo appello a un pubblico di stakholeder che speriamo si traduca in proposte concrete”, spiega. Cosa mettete a fattor comune? “Le infrastrutture come i nostri data center e i server che sarebbero a disposizione dell’utente sia pubblico e privato. Poi un nucleo di professionisti della sicurezza, le nostre squadre di vigilanza che non sono certo più i vecchi metronotte ma figure evolute dal punto di vista della professionalità, ben equipaggiati e ben formati. Insomma abbiamo occhi sia fisici sia digitali sulle città italiane. Un patrimonio di un intero settore – evidenzia – che per ora è sottoutilizzato ma che che può essere messo a disposizione della collettività. Basta coordinarlo con intese o accordi ad hoc”.