Sono piombati armati nella sala della stazione di Bardonecchia, al confine tra Italia e Francia, dove opera Rainbow4Africa. E, di fronte allo stupore di medici e volontari, hanno costretto un migrante a sottoporsi al test delle urine. E un vero e proprio sconfinamento quello compiuto la scorsa sera da cinque agenti delle dogane francesi. A denunciarlo lassociazione che assiste i profughi che sempre più numerosi scelgono le Alpi per tentare di oltrepassare la frontiera.
Diventa un caso diplomatico il blitz dei gendarmi francesi in un centro di migranti a Bardonecchia. Attaccano lOng Rainbow4Africa, che ha denunciato quanto avvenuto (Grave ingerenza), FdI (Non siamo la toilette di macron), il sindaco (Non si permettano più), Enrico Letta (ennesimo errore sulla questione migranti). Interviene la Farnesina: “Abbiamo chiesto spiegazioni al governo francese e all Ambasciata di Francia a Roma, attendiamo a breve risposte chiare, prima di intraprendere qualsiasi eventuale azione”. Il ministero degli Esteri convoca, quindi, lambasciatore francese a Roma.
Ma Parigi rivendica la legittimità dellintervento in Italia. Il ministro francese dei conti pubblici, Gérald Darmanin, cui fanno capo i doganieri, in un comunicato, afferma: “Al fine di evitare qualsiasi incidente in futuro, le autorità francesi sono a disposizione di quelle italiane per chiarire il quadro giuridico e operativo nel quale i doganieri francesi possono intervenire sul territorio italiano in virtù di un accordo (sugli uffici di controlli transfrontalieri) del 1990 in condizioni di rispetto della legge e delle persone”
Dallo scorso dicembre sono un migliaio i profughi, per lo più nordafricani, che hanno trovato assistenza nelle stanze della stazione di Bardonecchia dove è avvenuta lirruzione. Gli agenti della dogana francese accompagnavano un migrante, come altre volte in passato. Solo che anziché scaricarlo davanti alla stazione, sono entrati nei locali della Ong, costringendo il profugo al test delle urine e intimidendo un medico, i mediatori culturali e i volontari dellAsgi, lassociazione per gli Studi giuridici sullimmigrazione. Ad allontanare gli agenti transalpini ci ha pensato il personale del Commissariato, avvisato dalla stessa Ong di quanto stava accadendo. Lepisodio rischia ora di diventare un caso diplomatico. Rainbow4Africa ricorda infatti di agire “secondo principi inviolabili di indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità.